Castel Campagnano – Un paesaggio fluviale, il Volturno scorre lì vicino, deturpato da mucchi di rifiuti dislocati qua e là anzi sversati da irresponsabili che non solo rovinano l’ambiente sul piano estetico ma soprattutto immettono sostanze nocive difficilmente controllabili nel loro percorso di rischio . Come nel caso di lastre di eternit buttate a pochi metri dalla sponda del “fiume- madre” della Campania nel territorio di Castel Campagnano : è qui che depositi di questo materiale- largamente usato in passato- specie in ambito agricolo, sono alla mercè delle intemperie butti lì per evitare di sostenere costi dello smaltimento. Non è l’unico esempio : in altri punti altre mini-discariche di queste lastre in corso di frantumazione con l’aumento del rischio di rilascio delle sostanze nell’ambiente circostante( campagne ed acqua che irriga i campi nel corso del fume). Fenomeno difficile da monitorare quando la coscienza singola o collettiva evapora. Da anni si parla di recupero del fiume Volturno, questo grande “abbandonato” da coltre di ingratitudine ed inconcludenza burocratica. Protocollo cartacei non fermano il degrago che avanza.
Michele Martuscelli