«Sul fenomeno dell’abusivismo edilizio questo governo è coerente con quelli precedenti, nel senso che fa finta di essere ambientalista ma in effetti non muove un dito. Si grida allo scandalo, poi a Ischia, dopo il terremoto, è stato autorizzato l’abusivismo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a Castel Volturno, dove ha presenziato alla demolizione della prima di sei villette abusive realizzate oltre 20 anni fa sulla spiaggia di Bagnara, da tempo diventate dei ruderi. De Luca, rispondendo alle domande dei cronisti, ha ribadito la posizione della Regione sull’abusivismo edilizio, che in Campania tocca il primato di 80mila case abusive. «Le case da abbattere, e su cui non ci saranno mai sanatorie – spiega il governatore – sono quelle realizzate su aree demaniali come le spiagge, è il caso delle villette di Bagnara, o in zone ad rischio idrogeologico, o quelle edificate dai camorristi; ma ci sono migliaia di case nei comuni delle zone interne, dove non sussistono rischi ambientali – prosegue De Luca – che riteniamo possano essere acquisite dai Comuni per essere locate a chi ne ha bisogno o essere vendute agli stessi proprietari; in ogni caso, chi ci andrà a vivere dovrà poi realizzare tutte quelle opere di urbanizzazione mai fatte da chi ha edificato l’immobile non a norma».
Una questione che tocca da vicino molti comuni casertani, soprattutto Casal di Principe, la cui amministrazione aveva appoggiato la legge regionale, che prevedeva l’acquisizione al patrimonio comunale delle case abusive e la vendita anche a chi avesse realizzato l’abuso; molte case sono state in effetti edificate da persone non abbienti quando mancavano i piani regolatori. La norma però è stata bocciata dalla Consulta nell’agosto scorso, ed è rimasta solo quella nazionale che dà ai Comuni la possibilità di acquisire al proprio patrimonio la casa abusiva per un superiore interesse pubblico. Il Comune di Casal di Principe ha così presentato una proposta di legge ai parlamentari cinquestelle che prevede la possibilità di acquisire la casa abusiva e locarla a chi ci vive, sempre chen on abbia commesso l’abuso. Per Maria Teresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, «le case abusive vanno demolite, oggi si abbatte troppo poco. Il governo deve stanziare più risorse per gli abbattimenti, magari creando un apposito fondo. E soprattutto i sindaci non vanno lasciati soli nel decidere cosa fare. Bisogna intervenire a livello legislativo».