Nella giornata di ieri il nucleo di vigilanza ambientale WWF della provincia di Caserta ha svolto un servizio di controllo ambientale all’interno della riserva naturale regionale “Foce Volturno e costa di Licola”, prevalentemente nel territorio del comune di Castelvolturno. “Siamo partiti alle ore 7 del mattino – dichiara il dott. Alessandro Gatto, coordinatore del nucleo vigilanza WWF della provincia di Caserta – ed abbiamo svolto il servizio accompagnati direttamente dal Presidente della riserva, dott. Alessio Usai. I controlli sono stati effettuati su quasi tutto il territorio della riserva partendo dalla foce del Volturno, proseguendo verso la foce dei Regi Lagni, fino ad arrivare al Lago Patria e per finire alla meravigliosa zona denominata “Soglitelle”, ubicata nel territorio del comune di Villa Literno. Alle “Soglitelle” sono stati individuate diverse specie di avifauna molto interessanti. In particolare è stato notato un fenicottero rosa regolarmente inanellato, proveniente dalla Spagna. Il dott. Alessio Usai ci ha detto che il dato così rilevato sarà comunicato all’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), attraverso il CNI (Centro Nazionale Inanellamento). Inoltre sono stati avvistati ben 5 aironi cenerini, diversi chiurli maggiori, 1 spatola, 3 volpoche, 1 falco di palude e tantissimi altri animali meravigliosi in ecosistema di eccezionale pregio naturalistico che si trova al centro di una splendida zona che viene denominata “Maremma Liternina”. Purtroppo questo scenario da paradiso terrestre puntualmente viene rovinato da cumuli di rifiuti che i soliti incivili ed eco criminali sversano un po’ ovunque. Durante il servizio è stato notato anche un rogo di rifiuti tossici in un territorio che poteva essere al confine tra Villa Literno e Castelvolturno. Questo perché non si riesce a rispettare la nostra terra abbastanza e la criminalità ambientale impera in questo territorio che resta comunque meraviglioso e ricchissimo di biodiversità animale e vegetale. Il servizio è stato utile anche perché i diversi cacciatori che sono stati trovati sempre all’esterno dei confini della riserva spesso, alla sola nostra presenza terminavano, a volte anche celermente, le loro attività venatorie”.