CASERTA – “Con l’arresto dei responsabili dell’omicidio di Domenico Noviello si chiude il cerchio di un eccellente lavoro investigativo condotto in totale sinergia tra le forze dell’ordine e la magistratura. Noviello è un simbolo del coraggio e del contrasto alla criminalità organizzata: è proprio il caso di dire che il sangue dei giusti alla fine ha dato i suoi frutti”.
E’ quanto ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo alla conferenza stampa tenutasi questa mattina alla Questura di Caserta, alla presenza del neo- questore Giuseppe Gualtieri, per illustrare l’indagine coordinata dalla DDA di Napoli e condotta dalla Squadra Mobile casertana che ha permesso di individuare i dieci responsabili – tutti affiliati al clan dei Casalesi e facenti parte dell’ala stragista creata da Giuseppe Setola – dell’omicidio del commerciante avvenuto il 16 maggio del 2008 a Castel Volturno.
“L’operazione di oggi – ha aggiunto il capo della DDA Federio Cafiero de Raho – dimostra quanto sia importante il lavoro di squadra tra le varie forze dell’ordine: ormai Caserta é un modello per tutta l’Italia, in quanto in questa terra siamo riusciti ad ottenere risultati straordinari sotto il profilo del contrasto alla criminalità organizzata. Credo sia la prima volta in Italia che le autorità inquirenti riescono, per un gruppo criminale come quello di Setola responsabile di così tanti omicidi, ben diciotto in pochi mesi, ad accertare la responsabilità in ordine a tutti gli episodi. Di quella stagione di sangue datata 2008 mancava all’appello proprio l’omicidio Noviello. Ringrazio per questo i miei sostituti che lavorano quotidianamente rischiando la vita. Tra l’altro – ha proseguito il procuratore aggiunto – siamo davvero soddisfatti di aver fatto luce su questo delitto, tanto odioso in quanto coinvolse un eroe come Noviello, un commerciante che nel 2001, quando nessuno aveva il coraggio di parlare, denunciò i suoi estorsori: Noviello ha immolato la propria vita restando fermo sulla proprie convinzioni nonostante sapesse di essere in pericolo. E’ lui il simbolo della riscossa sul litorale domizio, e deve essere l’esempio per tanti imprenditori”. Poi rivolto ai figli del commerciante intervenuti alla conferenza stampa, Mimma e Massimo, quest’ultimo sotto scorta, Cafiero ha detto: “Dovete essere fieri di un genitore così, ma anch’io vi ringrazio perché ci siete sempre stati vicini”.
Il capo della Squadra Mobile di Caserta Angelo Morabito ha parlato di “indagine storica” mentre il funzionario della Mobile responsabile della sede distaccata di Casal di Principe, Alessandro Tocco, dal giugno 2008 in prima linea nell’agro-aversano nella lotta ai clan, ha sottolineato che “ancora oggi, nonostante tutti gli arresti da noi operati, tra i commercianti di Casal di Principe e Castel Volturno c’é ancora troppa diffidenza a collaborare. Noi faremo sempre il nostro dovere, chiediamo che anche gli operatori economici ci diano una mano”.