PIEDIMONTE MATESE – Nell’ambito di una vasta operazione predisposta dalla Compagnia Carabinieri di Piedimonte Matese e condotta dai militari della locale Stazione, dieci persone sono finite nei guai per reati che vanno dal furto aggravato al danneggiamento, dalle minacce ai maltrattamenti in famiglia, dalla truffa all’appropriazione indebita e altri reati contro il patrimonio e la persona. A Piedimonte Matese, nei confronti di una coppia, lui 38enne, lei 34enne, entrambi del luogo, è scattata una denuncia per furto aggravato, in quanto riconosciuti quali autori di un furto in abitazione commesso ai danni di un anziano, al quale erano stati asportati alcuni oggetti di valore è denaro contante.

Una 45enne del posto, dovrà invece rispondere di danneggiamento aggravato. La donna per futili motivi ha distrutto un impianto elettrico posto all’esterno dell’ abitazione di una sua vicina di casa, con la quale aveva litigato poco prima. Un 24enne, sempre di Piedimonte, è finito nei guai per il reato di maltrattamenti in famiglia, il giovane in preda ad un mix di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, ha aggredito la moglie, provocandogli alcune contusioni. E ancora a Piedimonte, tre persone del posto, un 60enne, una 55enne e una 30enne, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare, si sono resi responsabili di reati di minaccia e percosse. Per futili motivi, dopo aver minacciato di morte una vicina di casa, si sono scagliati contro di lei colpendola con calci e pugni. Un 55enne di Gioia Sannitica, è stato denunciato per ubriachezza molesta e minaccia a Pubblico Ufficiale. L’ uomo completamente ubriaco, nel corso di un controllo da parte di una pattuglia di militari ha proferito gravi minacce nei loro confronti. Ancora a Piedimonte, un 46enne del luogo, si è reso responsabile di maltrattamenti in famiglia, in quanto completamente ubriaco, ha aggredito la moglie e le due figlie, di cui una in stato di gravidanza, che sono state costrette alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese. Infine un 40enne di Alife, dovrà rispondere dei reati di truffa e appropriazione indebita. L’uomo dopo aver acquistato un’autovettura da un privato, pagava con un assegno bancario dell’importo di circa tremila euro, che poi è risultato essere scoperto, impossessandosi così indebitamente del veicolo.

 

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