Un errore di calcolo sulla carcerazione preventiva ha permesso ad Enrichetta Avallone, la moglie di Antonio Iovine, di tornare in libertà.
La donna nella serata di sabato è tornata nella sua San Cipriano d’Aversa da libera cittadina, almeno fino a quando il tribunale non si pronuncerà sulla richiesta di obbligo di dimora avanzata dalla Dda partenopea. Gli avvocati della donna, a processo per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, il mese scorso avevano presentato domanda di scarcerazione per decorrenza dei termini in quanto la donna nell’ordinanza di custodia cautelare è accusata di tentata estorsione che prevede una detenzione preventiva di due anni.Il Pm Alessandro Milita in udienza aveva dato parere negativo, perché il processo riguarda un’estorsione consumata. Il tribunale della libertà ha invece accolto la richiesta dei legali in quanto il ricorso era inerente l’ordinanza di custodia cautelare e non il reato per cui è in corso il processo.Ieri intanto è iniziato il processo a carico di Nicola Zagaria, padre del superlatitante Michele. L’anziano deve esser giudicato, con altri appartenenti al clan dei casalesi, per il reato di tentata estorsione ai danni di un’azienda edile dell’Emilia Romagna il cui proprietario è originario di Casapesenna.