CASAL DI PRINCIPE – Da settimane, a Casal di Principe, lungo via Moscati, strada di accesso all’Istituto tecnico commerciale “Guido Carli” di Casal di Principe, c’è una vera e propria discarica a cielo aperto.

Buste di immondizia, copertoni, bidoni di vernice, materassi, avanzi di cucina, scarti di frutta e verdura: ecco cosa vedono, dalle finestre delle proprie aule, gli studenti dell’agro aversano che frequentano l’istituto casalese, luogo simbolico per una comunità che cerca di riscattarsi dalle illegalità, diventato peraltro punto di riferimento logistico per tanti giovani dei paesi vicini, che così possono frequentare le superiori presso un istituto tecnico senza spostarsi ad Aversa o Mondragone, come avveniva fino agli anni Novanta.

Il dirigente scolastico Emilia Trasacco da settimane invia solleciti all’amministrazione comunale per chiedere la rimozione dei rifiuti e soprattutto maggiore controllo: “Se lo Stato ha deciso che accanto al ‘Carli’ debba sorgere una discarica, ce lo dica chiaramente e ce ne faremo una ragione – ha dichiarato provocatoriamente la preside – se invece quella deve essere considerata una strada di accesso ad un importante istituto scolastico del territorio, peraltro baluardo di legalità e punto di riferimento per i giovani di una terra difficile come questa, allora che si dia al personale, ai docenti e soprattutto agli studenti, che vivono la scuola quotidianamente, il diritto ad avere un ambiente salubre e a recarsi a scuola senza tapparsi naso e bocca, come accade nel resto d’Italia”.

In attesa di interventi radicali e risolutivi, intanto, il dirigente Trasacco ha disposto la chiusura dell’ingresso di via Moscati, consentendo l’accesso nell’istituto solo dall’entrata secondaria.

Una misura inevitabile: era impressionante – raccontano alcuni docenti – vedere i genitori attendere l’uscita degli studenti fra i rifiuti, talvolta approfittando dell’occasione per disfarsi a dei loro sacchetti dell’immondizia, contribuendo così a formare una mega discarica a due passi dal luogo dove i figli passano gran parte delle proprie giornate.

Il rischio, ora, è che se non si interverrà subito i rifiuti possano prendere fuoco per mano di qualche sconsiderato, come accade da decenni in quste terre quando si formano cumuli di immondizia, appestando di fumi e sostanze nocive l’aria che viene respirata ogni giorno da centinaia di adolescenti, oltre che da tutti i residenti del quartiere.

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