Ha perso la vita a seguito delle complicazioni sopravvenute dopo un incidente stradale e sepolta senza indagini. Dopo la denuncia dei parenti, i magistrati dispongono la riesumazione del corpo a circa un mese e mezzo dal funerale. È giallo sulla morte di una donna di 73 anni, di Aversa, deceduta tre settimane dopo essere stata investita in zona Ferrovia da una minorenne su uno scooter. A sollevare dubbi sulle cause del decesso alla polizia municipale che aveva effettuato i rilievi dell’incidente, sono stati gli stessi parenti della vittima. Il responsabile dei caschi bianchi aversani Stefano Guarino ha inviato un dettagliato rapporto sia ai magistrati della procura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord che ai giudici dei minori. Nel primo caso per la verifica di eventuali ipotesi di reato nei confronti dei medici che l’hanno avuta in cura dopo l’investimento ma anche per le eventuali colpe della ragazzina che guidava lo scooter.
Era il 25 ottobre, quando la signora viene investita. Immediati i soccorsi e il trasporto presso il pronto soccorso dell’ospedale cittadino «San Giuseppe Moscati». Qui i sanitari le prestano le cure del caso riscontrandole una frattura da un braccio. Dopo aver curato quest’ultima, la signora è stata dimessa. Una volta tornata a casa, però, la donna continuava ad accusare dolori e fastidi, L’avrebbero visitata, da quanto si è appreso, anche altri medici suoi parenti ma nulla sarebbe emerso sino a quando è stata sottoposta ad alcune visite specialistiche dalle quali si è appreso che la donna aveva subito anche una frattura al bacino. Cambio di cura, ma la donna, il 14 novembre successivo, meno di venti giorni dopo l’incidente stradale, muore. Da qui le segnalazioni dei familiari alla polizia municipale. Mentre il tribunale dei minori ancora non ha deciso alcuna attività, la giudice incaricata del caso presso la procura della repubblica del tribunale di Napoli Nord iscrive nel registro degli indagati una serie di persone, dai medici del Moscati che avevano avuto in cura la donna ai suoi parenti medici. Anche solo per loro cautela, come atto dovuto. Poi, la decisione più eclatante: l’ordine di riesumare la salma. Da accertare, in particolare, se la circostanza del mancato rilevamento della frattura al bacino possa avere o meno pregiudicato irrimediabilmente le condizioni di salute della signora o se a provocare il decesso sia stato solo l’incidente stradale di quella maledetta mattina del 25 ottobre scorso.

Giuseppe Cordova

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