“Ennesimo furto e ulteriore danno non solo per noi ma anche per la comunità”. Virginia Crovella, attivista del Csa Ex Canapificio di Caserta ha annunciato con rabbia e rammarico l’ennesimo atto di vandalismo subito dalla struttura chiusa per problemi strutturali da quasi 8 mesi. Qualcosa sembra muoversi per quanto riguarda una sede provvisoria. “In diversi incontri con i rappresentanti dell’Ente comunale è emersa la volontà di destinarci per un tempo provvisorio una parta dell’ex caserma Sacchi che al momento ospita solo alcuni uffici comunali e resta per il 60 % libera e pronta all’uso. È stato proposto di utilizzare questi spazi insieme ad altre due associazioni, “Millepiani” e “Neroenonsolo” (anche queste rimaste senza sede) per aprire la “Casa del sociale”. Abbiamo accolto con favore questa proposta per il momento solo orale. È stato altresì suggerito di utilizzare la struttura secondo il “Regolamento per la gestione condivisa per i beni comuni” e sulla base di questo insieme alle altre associazioni abbiamo protocollato il “Patto di collaborazione” e siamo in attesa che il Comune lo stipuli, dovrebbe prevedere 0 costi per le associazioni”. Questi sono gli ultimi passi compiuti che ha spiegato Crovella. Le competenze in questo caso sono attribuibili a due organi. Per quanto riguarda la ricerca di una destinazione provvisoria è coinvolto il Comune di Caserta, mentre per l’iter di riapertura della sede storica dell’associazione deve rispondere la Regione Campania poiché l’immobile è di sua proprietà. In attesa quindi che si concretizzi realmente ciò che al momento è stato solo annunciato, l’operato dell’associazione continua con estrema difficoltà, ma è giunta intanto l’ulteriore stangata. “L’area è abbandonata e non sorvegliata. Per questo abbiamo subito furti e danni. Sono stati divelti infissi, termosifoni, alcuni arredi, caldaie. La regione dovrebbe dare un segnale in modo che le persone sappiano che l’area non è abbandonata. È stato nominato il tecnico che è il prof. Verderame della Federico II già tra aprile e maggio di quest’anno. C’è un dialogo costante con il vicepresidente Bonavitacola che appare sempre rassicurante, ma non sono seguiti atti consequenziali. Abbiamo proposto anche che la ristrutturazione sia modulare in modo da poter rientrare man mano nell’edificio, ma non abbiamo ancora risposte concrete. Ce ne facciamo ormai ben poco delle sue rassicurazioni”. È necessario infatti che si stabilisca una data ufficiale per la prima perizia tecnica che incredibilmente ancora deve essere eseguita in modo poi da far conseguire tutte le tappe successive. La Regione Campania e il Comune di Caserta dovrebbero quindi procedere ad atti ufficiali e non mantenere solo il “dialogo” con i volontari dell’associazione in modo da tenerli buoni. Atti ufficiali e decisioni concrete vanno realizzati al più presto dato l’inestimabile contributo dell’associazione Csa Ex Canapificio Caserta sul territorio e l’evidente grave stato di difficoltà ed emergenza in cui versa ormai da troppo tempo.

Valentina Piermalese

 

 

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