Tre attentati nella notte hanno scosso il sonno dei residenti di Giugliano e di Parete. Due ordini sono stati fatti esplodere nelle adiacenze delle onoranze funebri Russo. Colpite la sede del centro napoletano in via Oasi Sacro Cuore e quella nel comune di Parete in piazza del Popolo. A Parete un ordigno è stato piazzato anche davanti la serranda della Meraglia immobiliare. Indagano i carabinieri.

Luciano Russo, ad inizio anni ’90, con le sue denunce, fece scoppiare il caso del cosiddetto “caro estinto” che portò all’arresto e alla condanna di esponenti di spicco dei Casalesi, tra cui l’allora capozona Domenico Feliciello e il capoclan Francesco Bidognetti. Quell’episodio provocò anche una frattura nei bidognettiani, che diede vita ad una sanguinosa faida. Nell’ottobre 2008 Russo finì nel mirino dell’ala stragista dei Casalesi guidata da Giuseppe Setola; i killer di Setola, che nei mesi precedenti avevano già ucciso numerosi imprenditori – tra cui Domenico Noviello e Antonio Celiento – colpevoli agli occhi del clan di aver denunciato le estorsioni subite, si recarono a Giugliano presso la sua agenzia di pompe funebri, la stessa colpita oggi dalla bomba carta, ma uccisero il 37enne ragioniere Lorenzo Riccio, che era all’interno dell’agenzia. Per quel delitto sono stati condannati all’ergastolo Setola e i suoi fedelissimi Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo e Raffaele Granato. Oggi la camorra sembra sia tornata a farsi sentire; oltre agli esercizi di Russo, una terza bomba è scoppiata sempre a Parete all’esterno di un’agenzia immobiliare. In tutti e tre gli episodi, su cui indagano la Dda di Napoli, i carabinieri del Reparto Operativo di Aversa e quelli di Giugliano, i danni non sono ingenti.

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