Licenziato da un’azienda di costruzioni di Mondragone (Caserta) e lasciato senza gli stipendi arretrati, voleva fare vertenza per far valere i propri diritti acquisiti, ma il figlio del suo datore di lavoro lo ha indotto a desistere dal presentare denuncia minacciandolo a più riprese fino a sequestrarlo.
Una vicenda che si è conclusa con l’arresto da parte dei carabinieri del 25enne Mario Meandro, figlio dell’imprenditore edile presso cui lavorava il dipendente licenziato; il giovane è stato raggiunto dall’ordinanza agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura diretta da Maria Antonietta Troncone. Anche il padre del 25enne, il costruttore Michele Meandro di 54 anni, è stato raggiunto da una misura cautelare, quello dell’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria; l’uomo è accusato di riciclaggio, in quanto è emerso che un furgone in suo possesso era stato rubato. L’indagine è partita nel marzo 2017, quando il dipendente licenziato ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Mondragone. Gli inquirenti hanno così accertato che all’uomo, dopo il licenziamento, non erano stati pagati alcuni stupendi arretrati, per cui aveva deciso di fare vertenza. A questo punto è entrato in scena il giovane Meandro, che ha fatto di tutto per far desistere l’ex lavoratore del padre a denunciare la situazione. Dalle minacce si è presto passato ai fatti; l’ex addetto è stato sequestrato nell’auto del 25enne, che poi ha anche danneggiato la vettura della vittima. Alla fine, l’ex lavoratore ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri; a quest’ultimi ha anche indicato che uno dei furgoni in uso all’ex datore di lavoro era provento di furto.