Il sistema di intermediazione tra la camorra casertana, in particolare il clan Belforte di Marcianise, messo in piedi dagli imprenditori arrestati stamattina dalla Polizia di Stato di Caserta e i titolari delle ditte che stavano per dare il via a nuove attività, era divenuto a tal punto rodato che, alla fine, erano proprio le vittime a rivolgersi ai fornitori di calcestruzzo contigui al clan affinché gli indicassero i referenti dell’organizzazione che dovevano contattare per “mettersi in regola”. Gli imprenditori finiti in manette, perché ritenuti vicini al clan casertano dei Belforte, sono i fratelli Franco e Sebastiano Minutolo, 47 e 44 anni, di San Nicola la Strada (Caserta), e il loro socio Angelo Pontillo, 52 anni, con precedenti per usura. Il quarto destinatario delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli su richiesta della DDA di Napoli è Luigi Trombetta, già in carcere, ritenuto affiliato al clan Belforte. All’epoca dei fatti contestati, i fratelli Minutolo e Pontillo erano proprietari della società di calcestruzzi Co.Cem srl di San Nicola la Strada.