I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Napoli a carico del 32enne Salvatore Belforte e dello zio di 45 anni Benito Belforte, rispettivamente figlio e fratello del boss Domenico Belforte, capo dell’omonimo clan camorristico attivo a Marcianise e nel capoluogo Caserta. Entrambi rispondono di estorsione aggravata dal metodo mafioso commessa ai danni di un imprenditore operante nel settore dei servizi, mentre al solo Salvatore Belforte è stato contestato il reato di associazione mafiosa; Benito risultava titolare di un’azienda edile. Il 32enne rampollo del boss era già finito in carcere nel gennaio scorso per due estorsioni consumate insieme alla madre Maria Buttone, moglie del boss, arrestata a Rimini (è stata scarcerata e ha il divieto di dimora in Campania), e alla compagna Alessandra Golino; in quell’occasione fu accertato che il 32enne Salvatore si sarebbe più volte recato dagli imprenditori vittime del racket per chiedere la tangente con il figlio di tre anni. Dalle indagini che hanno portato all’arresto di oggi è emersa l’ulteriore attività estorsiva compiuta nel Natale scorso dai due Belforte ai danni di un imprenditore che ha pagato alcune migliaia di euro. Molti collaboratori di giustizia hanno indicato l’operatore come un soggetto che negli anni,pur di stare tranquillo, ha sempre pagato il pizzo sia agli emissari dei Belforte che a quelli del clan rivale ormai smantellato dei Piccolo. L’inchiesta ha inoltre confermato l’operatività del clan a dispetto di arresti e pentimenti eccellenti, come quello dell’altro capoclan oggi pentito Salvatore Belforte, fratello di Domenico e Benito e zio del 32enne Salvatore.


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