”Sono e resto convinto che si può fare una battaglia contro la mafia e per la legalità anche difendendo un collaboratore di giustizia, a patto che vi siano riscontri ai suoi racconti”. Lo afferma, in una nota, Antonio Ingroia, ex pm e ora legale, tra gli altri, del collaboratore di giustizia Augusto La Torre. ”Nasce da questa constatazione, per nulla in contrasto con la mia storia personale, la scelta di difendere Augusto La Torre, un ex mafioso che ha rotto col passato e che conosco da tempo, da quando cioè – aggiunge – mi sono avvalso, da pubblico ministero, della sua collaborazione anche per vicende ricollegabili alla trattativa tra Stato e mafia. Lo difendo perché sono certo che la sua collaborazione potrà portare dei passi in avanti a quella che finora è stata la mia ragione di vita, combattere la mafia in tutte le sue forme”. ”E’ chiaro che tutte le interpretazioni che leggo su giornali e siti sono strumentali e rientrano in quella tendenza a distruggere un esponente politico scomodo, una storia senza macchie legata all’antimafia e non solo – conclude Ingroia – un avvocato che fa il suo dovere”.

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