PARETE – Dopo 24 ore di intense ricerche in tutta Italia i carabinieri hanno fermato nella notte i presunti responsabili della morte del ventiduenne romeno Cristian Tudor Popescu, deceduto nella notte tra sabato e domenica nella piazza centrale di Parete (Caserta) per le ferite riportate in seguito ad un investimento da parte di un’auto che lo ha schiacciato contro un muro. Si tratta dei connazionali di 37 e 23 anni Mugurel Bercianu e Ionut Costel Muram, entrambi senza fissa dimora.

I due sono stati fermati con l’accusa di omicidio volontario in concorso su disposizione del pm di Santa Maria Capua Vetere Silvio Marco Guarriello mentre cercavano di lasciare l’Italia; il primo è stato intercettato dai carabinieri del reparto operativo di Venezia a bordo di un furgone insieme ad altri connazionali, mentre il ventitreenne è stato ammanettato alla stazione ferroviaria di Ancona, prima di provare a raggiungere il porto per imbarcarsi per l’Albania. A coordinare le indagini sono stati i carabinieri del Gruppo di Aversa, che avevano sin da subito compreso che la morte di Popescu non era stata causata da un semplice investimento. Testimoni oculari avevano parlato di una lite scoppiata al bar di piazza Giovanni XXIII tra alcuni amici del giovane e il trentasettenne Bercianu, descritto come visibilmente ubriaco. Questi, per vendicarsi, si era rivolto ad un altro connazionale, il ventitreenne Muram; i due, in auto, avevano così cercato di farsi giustizia provando ad investire Popescu e gli amici, che si erano divisi nella fuga. A quel punto, mentre Bercianu tentava di colpirne due con una spranga, il complice inseguiva Popescu e un amico in auto finendo con l’investire il primo, fino a schiacciarlo contro un muro. Gli stessi amici della vittima hanno così messo gli investigatori dell’Arma guidati dal tenente Giuseppe Fedele sulla pista giusta; fondamentali anche le immagini delle telecamere di sorveglianza del bar dove è avvenuta la lite, che hanno ripreso alcuni drammatici momenti dell’investimento. I due presunti assassini sono stati intanto seguiti mentre tentavano di lasciare l’Italia e fermati con pesanti indizi di colpevolezza.

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