AVERSA – In merito alla notizia del blitz dei Nas alla storica pasticceria Pelosi il titolare ha inviato le seguenti precisazioni che pubblichiamo.
Mi sento in dovere, soprattutto nei confronti dei mie numerosi clienti, di dare alcune delucidazioni in merito. Vero è che diversi giorni fa la Pasticceria Pelosi di Aversa ha ricevuto un controllo da parte dei Nas di Caserta in seguito al quale sono state riscontrate alcune infrazioni, che certamente riconosciamo.
Tuttavia, mi preme specificare quali siano le “infrazioni” che ci vengono contestate. Ebbene, il controllo dei Nas ha riguardato l’intero laboratorio di pasticceria, nel quale sono presenti cinque celle frigorifere, delle quali una di esse, e ripeto una di esse su cinque presenti, non risultava a norma; non so se ha presente quei pozzetti che si trovano molto spesso nelle abitazioni di chiunque, proprio quelli! Dunque, non essendo “a norma” il pozzetto, poiché non riportava il “termometro controllo”, i Nas hanno ben pensato di sequestrarne il contenuto – circa 30 chili di dolci su 400 chili presenti al momento del controllo. Gli stessi Nas, poi, hanno specificato nel verbale che i dolci sequestrati, 30 chili su 400 chili, risultavano essere “freschi”.
Questa prima precisazione serve a fugare ogni dubbio circa presunti “difetti” dei nostri prodotti, che in cent’anni di attività non sono mai stati messi in discussione e a chiarire che seppure il comunicato diffuso dai Nas parla di dolci sequestrati si dovrebbe piuttosto parlare di cella frigorifera sequestrata unitamente al suo contenuto – dolci freschi.
Quanto poi alla conseguenziale visita dell’Asl di Aversa, mi preme chiarire ulteriori aspetti. Il laboratorio posto sotto sequestro amministrativo, atto inevitabile in quel momento, si è verificato per le seguenti ragioni: mancanza di carta igienica nel servizio esterno, mancanza di una porta antibagno, mancanza del dosatore porta sapone a muro (presenza del solo dosatore liquido), mancanza di uno specchio.
Inoltre, l’Asl di Aversa prescriveva alla Pasticceria Pelosi per il dissequestro del laboratorio: la tinteggiatura delle pareti e del soffitto dello stesso laboratorio, la coibentazione della canna fumaria del forno, oltre a rimediare alle carenze sopra descritte relative ai servizi. Ebbene, in tre giorni e in tre notti, tutte le prescrizioni dell’Asl sono state adempiute per far sì che nella prima mattinata del 19 marzo, giornata importantissima per una pasticceria, si possa ottenere l’agibilità del laboratorio.
Le carenze igienico sanitarie – termine quanto mai ambiguo e aperto ad ogni tipo di interpretazione – sono, mi passi il termine, tante piccole “sciocchezze” che, messe assieme, hanno comportato il sequestro del laboratorio.