È in atto in questi giorni una sconcertante e preoccupante campagna diffamatoria nei confronti di uno dei maggiori punti di riferimento morali e civili della comunità di Orta di Atella: don Paolo Gaudino. Il sacerdote, parroco della Chiesa Madre di San Massimo, è al centro di volantini anonimi e denigratori distribuiti nelle caselle postali dei residenti di alcuni rioni del paese. Il contenuto fortemente offensivo degli stessi, che non merita nemmeno di essere riportato, ha indotto tantissimi ortesi ad esprimere in maniera pubblica e privata la propria solidarietà a don Paolo, che dal canto proprio starebbe valutando insieme ad i propri legali l’opportunità di sporgere querela per diffamazione. La vicenda sta ponendo molte domande fra i fedeli poiché ci si interroga se ci si trovi innanzi al gesto di uno squilibrato con insane manie di protagonismo o invece a qualcosa di più grave come una campagna diffamatoria ben orchestrata chi sa da chi per colpire un uomo il cui impegno per il prossimo e per l’intera, comunità è da sempre sotto gli occhi di tutti. In un caso o nell’altro, l’obiettivo, come è ovvio, non è stato raggiunto poiché la reazione degli abitanti di Orta è stata univoca e li vede compatti al fianco di don Paolo. Del resto il sacerdote è un uomo che da sempre, da buon pastore cristiano, pone innanzi gli interessi generali a quelli di parte. Basti pensare che pochi anni or sono si è reso protagonista di una campagna per la nascita di una nuova parrocchia da ubicarsi nei quartieri residenziali sorti di recente in modo da consentire ai residenti di quei rioni, ed in special modo ai più anziani, di poter agevolmente frequentare un luogo di culto. Battaglie di civiltà che non saranno di certo fermate da una anonima mano diffamatoria.
Francesco Paolo Legnante