Angelo Brancaccio ha vinto la battaglia legale contro Francesco Piccirillo. Il Gip Isabella Confortini del Tribunale Napoli Nord ha disposto l’archiviazione dell’indagine sui presunti abusi edilizi commessi nella casa del sindaco. L’inchiesta era nata da un esposto del capogruppo consiliare Pd indirizzato nel settembre 2013 ai tecnici comunali, alla Procura, al comandante della locale stazione dei carabinieri, e per conoscenza al prefetto di Caserta. Piccirillo chiese una verifica dettagliata dell’abitazione in via Petrarca, intestata a Rosa Improta, moglie di Brancaccio. Nel documento dell’esponente dei Dem veniva sottolineato che “da un esame effettuato sulla documentazione ufficiale, visionata presso gli uffici comunali, alla presenza del geom. Antonio Russo, incaricato del comune, su tale costruzione è stata riscontrata una serie di vizi ed illegittimità, consistenti, addirittura, in una volumetria realizzata, pari ad oltre il doppio rispetto a quella che poteva essere assentita”. E ancora: “Da una prima valutazione, la volumetria che supera quella limite consentita è: 888-761,25 +171+ 304,80 + 444 = 1046,55 mc (più del doppio di quella consentita)!”. Secondo Piccirillo si trattava di “un abuso nell’abuso”: “Di una macroscopica violazione edilizia realizzata a pochi metri dalla casa comunale. Ovviamente, all’abuso edilizio si aggiunge, per tutti questi anni, un’altrettanta ripetuta evasione della TARSU del piano seminterrato, la cui destinazione al Catasto è quella di deposito”. Ma il Tribunale ha dato torto al capogruppo Pd. Infatti dopo un’accurata indagine della polizia giudiziaria e il sopralluogo di un consulente nominato dalla Procura non sono emerse irregolarità. Nessun abuso edilizio. E quindi il Gip ha archiviato l’indagine, su richiesta dello stesso pm, a carico di Improta, difesa dall’apprezzato avvocato Mario Griffo, che strappa un’altra vittoria. La battaglia legale tra Brancaccio e Piccirillo non finisce qui. La moglie del sindaco denunciò il consigliere comunale per calunnia, un reato per il quale si procede d’ufficio. E alla luce dell’esito dell’inchiesta, Piccirillo rischia di finire nel registro degli indagati. “La magistratura – afferma ovviamente soddisfatto il primo cittadino – ha fatto chiarezza sull’intera vicenda. L’archiviazione conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, che si trattava di accuse assurde e totalmente infondate. Quello di Piccirillo è stato un atto politicamente inopportuno e personalmente inqualificabile. Detto questo, farò di tutto per evitare che per il consigliere ci siano conseguenze giudiziarie visto che mia moglie ha sporto a suo tempo querela per calunnia per tutelare l’immagine sua e mia”.

Mario De Michele

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