I dipendenti comunali di Orta di Atella rischiano di essere travolti da una valanga di avvisi di conclusione delle indagini per falso e truffa ai danni dello Stato. Nel mirino della Procura di Santa Maria Capua Vetere sono finiti una ottantina di lavoratori su un totale di 110. Per alcuni dei quali potrebbero scattare anche misure restrittive come gli arresti domiciliari. Le indagini, condotte dal pm Giorgia De Ponte, iniziano nel febbraio 2013 a seguito di un blitz antiassenteismo dei carabinieri. I militari si recarono in municipio per una verifica sugli straordinari elettorali (in quel periodo si votava per il rinnovo del Parlamento). In quella circostanza veniva accertato che i tesserini di alcuni dipendenti comunali risultavano timbrati nonostante la loro assenza dal luogo di lavoro. Da quel momento sul Comune di Orta si accesero i riflettori degli inquirenti. E le indagini si intensificarono probabilmente anche con l’uso di telecamere installate all’interno del municipio per verificare chi e per conto di chi timbrava i tesserini. E quali e quanti erano i dipendenti che realmente si recavano a lavorare. A conferma di questa ipotesi c’è l’acquisizione da parte dei carabinieri (circa 6 mesi fa) dei documenti di riconoscimento di tutto il personale comunale. E’ verosimile che le carte d’identità servissero agli investigatori per individuare le persone filmate dalle telecamere e accertare le responsabilità dei singoli. E proprio i video inchioderebbero gran parte dei dipendenti, che a turno avrebbe timbrato i tesserini anche di molti colleghi. Da qui il coinvolgimento di oltre 80 lavoratori che già nei prossimi giorni potrebbero essere colpiti da una raffica di avvisi di conclusione delle indagini, preludio alle richiese di rinvio a giudizio. E nei casi più gravi potrebbero anche scattare le manette.

Mario De Michele

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