SANTA MARIA CAPUA VETERE – Stamane si è svolta un’altra udienza del processo a carico del consigliere regionale ex sindaco di Villa Literno Enrico Fabozzi. Ma dall’esame del pentito Luigi Guida, incalzato dalle domande del pm Antonello Ardituro, che si è tenuto in videoconferenza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, davanti al giudice Orazio Rossi, i protagonisti del dibattimento sono diventati molti politici casertani e non solo.
Il collaboratore di giustizia, capozona dei Casalesi, ha chiamato in causa anche Francesco Zaccariello, attuale assessore provinciale della giunta Zinzi, in quota Pdl. Secondo il pentito, Zaccariello si sarebbe rivolto a lui per ottenere un sostegno elettorale nelle amministrative di Villa Literno del 2003. In quelle elezioni l’assessore provinciale era candidato nella lista guidata da Vincenzo Della Corte, in contrapposizione a quella di Fabozzi, che poi fu eletto sindaco. Guida ha dichiarato in aula di aver incontrato di persona Zaccariello, prima delle elezioni, su richiesta di un amico in comune.
Il collaboratore di giustizia ha ribadito di aver ricevuto dall’attuale assessore provinciale del Pdl la richiesta di un sostegno elettorale da parte sua e quindi dei Casalesi, in quanto ha aggiunto Guida “tutti sapevano che io ero il referente del clan a Villa Literno”. Nel corso dell’udienza ha tirato in ballo anche la famiglia di Luigi Cesaro, ex presidente della Provincia di Napoli, eletto alla Camera nelle fila del Pdl alle ultime elezioni politiche.
Il collaboratore di giustizia ha dichiarato, confermando accuse già lanciate in altri processo, che la famiglia Cesaro di Sant’Antimo sarebbe stata favorita dai Casalesi nell’aggiudicazione degli appalti relativi all’area Pip del comune di Lusciano (clicca qui per leggere l’articolo).
Mario De Michele