Piedimonte Matese – I secchi per raccogliere le gocce d’acqua dal tetto. Questo avviene nel laboratorio 8 dove sono stati effettuati gli interventi di suturazione in alcune pareti ma piove perché la copertura è ancora senza guaina bituminosa scoperchiata a causa del maltempo avvenuto ai primi di dicembre. Una sconcertante lentezza quella di “Terra di Lavoro Spa”, la società pubblica, “longa manus” della provincia che ne è proprietaria come socio unico: altri laboratori, ad esempio, hanno avuto a singhiozzo interventi di ricucitura per crepe non strutturali preesistenti al sisma(in alcuni casi rese più evidenti dopo lo sciame).
Si va avanti così un poco alla volta( spesso si tratta di carenze annose) : dopo gli interventi effettuati nei giorni scorsi da quasi una settimana è di nuovo tutto fermo con i ponteggi lasciati in un laboratorio fatto a ..metà opera. Le gocce d’acqua piovana iniziano a….sgocciolare anche in altri spazi. Tra le problematiche non risolte quella dello smaltimento dei residui bituminosi sparpagliati nei dintorni dell’edificio scolastico. Una situazione davvero sconcertante se si pensa che l’Itis e l’Agrario, accorpato, dopo l’inagibiità della storica sede di via Muto, si trovano in una fase delicata come quella delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Attività di laboratorio sospese8urgono spazi per le classi) con grave danno specie per gli studenti dell’agrario.Da segnalare che le infiltrazioni mettono a rischio anche la funzionalità delle attrezzature esistenti.
Pochi giorni fa altro capitolo in questa vicenda molto incresciosa.Il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, ha firmato “un’ordinanza-si legge nel lancio alle agenzie di stampa- in cui ha intimato alla Provincia. di Caserta di provvedere ai lavori per rendere agibili e sicuri i locali dell’Istituto Tecnico Industriale “Caso”, così come prescritto dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Caserta dopo il sopralluogo del 14 gennaio scorso nel corso del quale i tecnici avevano accertato, così come in un precedente controllo del settembre 2013, infiltrazioni d’acqua in numerose aule e altri problemi alla struttura e ai servizi sanitari. La differenza rispetto a qualche mese fa-prosegue la nota- è che dal 7 gennaio scorso l’Itis ospita oltre 200 persone in più tra alunni e personale amministrativo dell’Istituto Tecnico Agrario, ubicato in un immobile dichiarato inagibile dopo le scosse del 29 dicembre. La popolazione scolastica, formata normalmente da 400 unità, è praticamente aumentata di un terzo e per tale motivo gli esperti dell’Asl, nella nota emessa dopo l’ultimo sopralluogo di qualche giorno fa e inviata a tutte le parti in causa, Provincia compresa, avevano disposto che gli interventi venissero fatti con priorità e urgenza. “Ad oggi però – denuncia Cappello – la Provincia non ha ancora provveduto ad adeguare la struttura nonostante il terremoto ne è intervenuta nella riunione operativa di questa mattina, pur essendo stati invitati i suoi rappresentanti”. In particolare i tecnici dell’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva del distretto numero 15 dell’Asl hanno prescritto, tra i vari interventi che la Provincia deve attuare, “la sostituzione di infissi delle aule e dei laboratori, non conformi alle norme vigenti”, “la riparazione e il risanamento delle pareti, dei solai e dei corridoi e delle aule interessate da infiltrazioni di umidità pregresse”. Sette la aule dove l’acqua piovana penetra regolarmente e dove c’è presenza di muffa, ma analoghi problemi sono stati scoperti anche nella biblioteca, nella palestra (dichiarata parzialmente inagibile dopo il terremoto), nei laboratori al piano terra, in numerosi bagni. In alcune aule inoltre, hanno accertato i tecnici Asl, la temperatura è più bassa rispetto ad altre; per questo è stata prescritta la verifica dello stato di manutenzione e della funzionalità dell’impianto di riscaldamento”. A questo punto è giusto che anche altri sindaci si facciano carico, con una presa di posizione e di sollecitazione, di una problematica territoriale quale quella rappresentata dai due istituti scolastici in considerazione dell’utenza proveniente dai comuni matesini.
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