Nicola Cosentino, collegato in video conferenza in un’udienza del processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per le infiltrazioni di camorra nel consorzio di rifiuti Consorzio Caserta Quattro, nel quale è imputato, ha contestato punto per punto il racconto di Gaetano Vassallo, ex imprenditore del settore dei rifiuti. Vassallo ha riferito alla Dda di Napoli circostanze determinanti per l’imputazione contestata a Consentino per concorso esterno in associazione camorristica. “Vassallo – ha detto l’ex deputato – è una persona inattendibile”. “Ho appreso delle accuse a mio carico dall’Espresso che tra giugno-luglio 2008 iniziò a pubblicare dichiarazioni di Vassallo che aveva da poco iniziato a collaborare – ha detto Cosentino collegato in video conferenza dal carcere di Terni dove è detenuto – Non so come sia stato possibile diffondere verbali secretati con dichiarazioni che lo stesso Vassallo ha cambiato più volte. Quest’uomo ha rovinato la mia vita, quella della mia famiglia e della parte politica in cui militavo”. Vassallo ha raccontato di almeno tre incontri avuti con Cosentino, uno nel 1984-1985, gli altri due tra il 2002 e il 2003. “E’ un racconto assurdo e inverosimile”, ha detto Cosentino, che ha sostenuto di non aver mai pronunciato la frase “il Ce4 (Consorzio Caserta Quattro, ndr) sono sono io” e di non ricordare di aver incontrato Vassallo. “Lui dice che l’incontro sarebbe avvenuto a casa di mia madre – ha affermato Cosentino – ma allora io ero sposato e non vivevo più da lei. Stesso discorso per l’incontro che Vassallo dice essere avvenuto mesi prima per raccomandare il fratello assunto presso il consorzio Caserta 2; l’ente era gestito dal centrosinistra e io dunque non potevo fare nulla. Per l’incontro della metà degli anni ’80, lui dice che io avrei incontrato i lavoratori della sua azienda di rifiuti a San Cipriano d’Aversa in occasione delle elezioni provinciali, dunque era forse il 1985 sebbene Vassallo non lo ricordi. Ma in quel collegio si presentava Lorenzo Diana mentre io ero candidato a Casal di Principe e tra l’altro non feci campagna perché mio padre morì poco prima delle elezioni”. “Vassallo – ha ricordato Cosentino – ha cambiato più volte versione, specie dopo aver letto il memoriale da me scritto dopo la campagna mediatica dell’Espresso, come quando dice nel primo interrogatorio di avermi conosciuto a casa di Francesco Bidognetti negli anni ’80; sentito nuovamente dai pm dice infatti di avermi conosciuto tramite Bernardo Cirillo, parente di Bidognetti. E ancora, dice di avermi sostenuto alle elezioni politiche del 1994 ma io a quelle elezioni non mi candidai e sostenni Lorenzo Diana. Vassallo è una persona inattendibile” ha concluso Cosentino.

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