Dalla vicenda delle dimissioni del consigliere comunale di Mondragone, Maria D’Agostino, alle intercettazioni telefoniche tra l’ex sindaco Ugo Conte e il dirigente del consorzio Ce 4, Giuseppe Valente, fino all’intervento del prefetto che da’ l’impulso – non impone – alle dimissioni della D’Agostino essendoci dei procedimenti penali a carico del consigliere. Di questo e di altro ha riferito l’ispettore della questura di Caserta, Domenico Fasci, sentito dal pm Alessandro Milita nel processo a carico dell’ex sottosegretario all’Economia, il parlamentare Nicola Cosentino (Pdl), accusato di concorso esterno in associazione camorristica.

L’udienza si e’ svolta questa mattina nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere, davanti ai giudici del collegio C della prima sezione penale – presidente Gianpaolo Guglielmo – ed e’ stata rinviata all’11 luglio, data in cui verra’ anche definito un nuovo calendario che prevede un’udienza a settimana del processo per velocizzare i tempi. In aula, oggi, non era presente il deputato; il suo avvocato, Stefano Montone, ha acconsentito all’acquisizione, da parte del tribunale, di un’informativa firmata dal capo della squadra mobile di Caserta, all’epoca Olimpia Abbate, nella quale veniva sottolineato che durante un colloquio tra l’ex sindaco Conte e Valente, veniva fatto il nome di Nicola Cosentino.

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