“Siamo partiti con sto finanziamento e sta fidejussione. E tutti sappiamo che fidejussione è…”. E’ uno dei passi più rilevanti dell’intercettazione telefonica letta oggi in aula, davanti al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, durante l’udienza del processo che vede imputato l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino, attualmente detenuto. A parlare, al cellulare, del finanziamento concesso nel 2007 dall’Unicredit per la realizzazione del Centro Commerciale “Il Principe” (mai edificato, ndr), al quale, secondo la DDA, erano interessati i Casalesi, è uno degli imputati principali, l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Casal di Principe, Nicola Di Caterino, la cui società Vian srl doveva realizzare la struttura. Le sue parole – per l’accusa – confermano che la fidejussione presentata alla banca fosse falsa; cosa che l’istituto di credito accertò tanto da revocare il finanziamento da cinque milioni di euro. Finanziamento che fu ottenuto, secondo i pm, grazie all’interessamento di Nicola Cosentino che, nel febbraio 2007, accompagnò Di Caterino alla filiale dell’Unicredit di via Bari a Roma di cui era direttore Cristoforo Zara, altro imputato. I difensori di Zara avevano chiesto di risentire la telefonata perché c’erano dubbi su alcune parole dette da Di Caterino che, ad un certo punto, al suo interlocutore, un impiegato della banca, dice “escutete la fidejussione”. Per i legali del funzionario di banca, Di Caterino avrebbe invece detto “escludete la fidejussione”. Lo stesso imputato ha confermato la prima versione.

 

 

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