Tre periti chiamati a deporre dal pm Antonello Ardituro della Dda di Napoli hanno riscontrato “errori macroscopici” sulla perizia fonica di un’intercettazione ambientale eseguita dal professore dell’Universita’Â di Catania Alberto Alfio Natale Fichera, nominato perito dal tribunale di Napoli nell’ambito del processo per il duplice omicidio di Enrico Ruffano e Giuseppe Consiglio, avvenuto a Napoli il 28 aprile del 1999 in cui erano imputati tra gli altri Aniello Bidognetti, figlio del boss Francesco Bidognetti detto Cicciotto e’mezzanotte, Luigi Cimmino, capoclan del Vomero, e il suo gregario Vincenzo Tammaro.
I tre tecnici erano testimoni d’accusa nel processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere – collegio A della prima sezione penale – che vede alla sbarra l’avvocato Michele Santonastaso, accusato di aver favorito il clan dei Casalesi come legale difensore del boss Bidognetti, e il perito. Il figlio del boss venne assolto dal duplice omicidio proprio per quella perizia, ritoccata in maniera menzognera, per l’accusa, in cambio di 100mila euro dei Bidognetti a Fichera tramite l’avvocato del boss. I periti Ugo Cesari, Roberto Porto e il maggiore del Ris di Roma Sebastiano Zavattaro hanno spiegato che “il saggio utilizzato per la perizia sulle voci di Bidognetti e altri affiliati non era strutturato sul caso in esame”. Uno dei difensori di Fichera, Giovanni Avila, sostiene che ci sia stato uno scambio di perizie che abbia indotto in errore la procura.