SANTA MARIA CAPUA VETERE. Pensava di fare bottino pieno, di racimolare i soldi per tirare avanti una vita: ma ha scambiato un furgone delle Poste con della corrispondenza all’interno per un furgone che portava plichi di denaro e preziosi. È cosi che un rapinatore solitario, l’altra mattina, ha tentato il colpo di una vita ma subito la beffa. Tuttavia è riuscito a seminare il panico in via d’Angiò per alcuni minuti: è sbucato da una stradina secondaria, ha bloccato il furgone e facendo finta di impugnare una pistola ha costretto il conducente, Stefano Gagliardi, 53 anni, a scendere. A quel punto si è allontanato a tutto gas mentre veniva dato l’allarme. Un paio di chilometri più avanti il malvivente si è fermato per controllare cosa trasportasse il veicolo ed ha scoperto che in realtà all’interno c’erano solo pacchi e lettere, niente di tutto quello che immaginava. Stava già convergendo sul posto una pattuglia della polizia, allertata dalla questura di Caserta e il malvivente ha deciso di abbandonare il mezzo e di darsela a gambe, riuscendo a far perdere le tracce. Le ricerche sono continuate per alcune ore sulla base anche di una descrizione fornita dal dipendente delle Poste che ha tracciato un identikit del malvivente. Tuttavia l’uomo conosceva bene la zona e si è come volatilizzato, non ha lasciato indizi per strada. Il veicolo è stato restituito al dipendente, che superato lo choc, ha potuto continuare il suo lavoro e presenterà nelle prossime ora una denuncia più dettagliata sull’accaduto. Gli inquirenti ritengono che il malfattore non fosse molto esperto e che probabilmente pensava che quello fosse un furgone portavalori. Cosi si indaga, non solo nell’ambito delle bande specializzate, ma anche nell’ambito della microcriminalità cosiddetta “spicciola”. Al dipendente delle Poste nelle prossime ore saranno fatte probabilmente visionare le foto di alcuni pregiudicati con precedenti per rapina allo scopo di tentare l’identificazione dell’autore dei raid. Per la serie: quando i rapinatori prendono fischi per fiasche…

Carlo Pascarella

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