Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a 14 anni e sei mesi di carcere l’ immigrato della Georgia Imeda Gogotchuri, 30 anni, per la violenta rapina in abitazione commessa il 5 giugno 2015 a Caserta ai danni di Mara Zinzi, figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi e sorella del consigliere regionale di Forza Italia Giampiero Zinzi. Il collegio, presieduto da Roberta Carotenuto, ha riconosciuto un risarcimento simbolico di un euro alla Zinzi, costituitasi parte civile nel processo. Il legale della donna, avvocato Vincenzo Domenico Ferraro, ha detto: “il nostro interesse non era quello di ottenere un ristoro economico, ma di arrivare ad una sentenza che facesse giustizia, affinchè episodi del genere non si ripetano più”. I giudici hanno inflitto a Gogotchuri, difeso dall’ avvocato Antimo Castiello, 12 anni per la rapina aggravata e le lesioni e 2 anni e mezzo per la falsificazione del documento di identità. Il georgiano usava il nome falso di Andrej Boda. Le due condotte sono però state ritenute autonome e non legate da un rapporto di continuazione. Il pm Vincenzo Quaranta aveva chiesto in totale 11 anni di carcere. Nel luglio scorso erano state condannate a sei anni di carcere al termine del processo con rito abbreviato le due colf del Kirghizistan ritenute complici dei rapinatori: la 22 enne Aiperi Turdugulova, presente al momento del raid in casa della Zinzi, e ritenuta colei che avrebbe aperto la porta ai tre banditi, e la connazionale ed amica Narghisa Turulbekova, 33 anni, compagna del georgiano ideatore del colpo, Alexander Trushin, attualmente latitante e processato in contumacia al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Un altro complice georgiano è ancora ricercato. Mara Zinzi, nel corso di una drammatica deposizione davanti al collegio il 19 febbraio scorso, dichiarò di riconoscere nel trentenne georgiano “uno dei tre rapinatori che il 5 giugno scorso mi pestò a sangue”. “Non mi sono ripresa del tutto – disse – sia fisicamente che psicologicamente”. Durante la rapina la Zinzi fu picchiata selvaggiamente davanti alla figlia di sei anni e costretta ad aprire la cassaforte.

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