Tredici inviti a lasciare, entro quattro mesi, l’immobile occupato sono stati inviati dalla Sovrintendenza Speciale che gestisce la Reggia di Caserta agli inquilini che risiedono senza alcun titolo legittimo in appartamenti che si trovano all’interno del complesso monumentale patrimonio dell’Unesco. E’ il primo atto di una procedura che potrebbe portare allo sfratto dei 13 occupanti, e che comunque dovrebbe porre la parola “fine” a una vicenda che si trascina avanti da decenni, con enti, come la stessa Sovrintendenza o il Demanio, che per anni si sono rimpallati responsabilità e competenze. A sbloccare l’impasse le denunce dei media; poi nel giugno dello scorso anno la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) delegò i carabinieri ad accertare l’eventuale legittimità dell’occupazione degli immobili. Emerse che nessuno dei 13 inquilini, almeno negli ultimi dieci anni, aveva diritto ad alloggiare nella Reggia: infatti gli aventi diritto, ovvero i dipendenti della Sovrintendenza che hanno avuto questo privilegio a partire dal 1974, erano tutti morti o in pensione, per cui le vedove o gli altri parenti non avevano alcun titolo per continuare a viverci. Altro aspetto rilevante è il probabile danno erariale prodotto dall’occupazione “sine titulo”, visto che gli inquilini hanno sempre corrisposto alla Sovrintendenza un canone in media di 150 euro, mentre secondo la rivalutazione, vista anche l’esclusiva ubicazione delle abitazioni, avrebbero dovuto pagare almeno di 1100 euro. Gli inquilini avranno quattro mesi per lasciare spontaneamente gli alloggi, altrimenti potrebbero essere sfrattati; dalla Sovrintendenza assicurano “che l’iter questa volta si concluderà con l’abbandono degli immobili”; negli anni scorsi gli inviti erano stati inviati dal Demanio ma poi la situazione non era cambiata. Una volta tornati liberi, gli immobili verranno utilizzati per scopi museali e inerenti l’attività della Sovrintendenza.