Nella mattinata del 18 luglio, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta diedero esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto a firma della dott.ssa Persico, emesso nei confronti di Mosvaldo Luigi Caterino, cl. ‘92, di San Cipriano d’Aversa (CE), ritenuto responsabile di tentato omicidio plurimo, in danno di Pierluigi Vassallo, cl. ‘92 di Casal di Principe e di Vittorio Emanuele Dell’Aquila, cl. ‘87, di Giugliano in Campania.

 

L’attività d’indagine è stata avviata a seguito dell’accoltellamento verificatosi in data 30 giugno all’interno del Lido la “Sirenetta” sito in Loc. Ischitella di Castel Volturno (CE), allorquando, nel corso di una festa privata, i due giovani, innanzi citati, venivano attinti da numerosi fendenti con arma da punta e taglio e, trasportati d’urgenza presso la clinica Pineta Grande di Castelvolturno, là ricoverati in prognosi riservata. Le investigazioni, contemporaneamente condotte mediante attività tecniche e tradizionali, hanno permesso di ricostruire l’evento nelle sue fasi esecutive e individuarne il movente in una precedente lite avvenuta, il 15 maggio 2009, all’interno dell’Istituto Tecnico Commerciale (Ragioneria) di Casal di Principe tra l’odierno fermato e Vassallo, che all’epoca frequentavano da studenti l’istituto. La vicenda ha evidenziato una condotta particolarmente efferata che avrebbe potuto avere ancora più gravi conseguenze. Infatti, Cateriano non ha esitato, in un locale affollatissimo, a colpire la vittima ripetutamente e a continuare ad infierire su di essa anche quando, dopo i primi colpi, si accasciava a terra. Solo il provvidenziale intervento del Dell’Aquila, colpito anch’egli gravemente, riusciva in qualche modo a sottrarre Vassallo dalla furia omicida di Caterino. Le indagini, nonostante iniziali reticenze e atteggiamento omertoso assunto sia dalle vittime sia dalle numerose persone presenti alla festa (si pensi che all’interno del locale erano presenti circa 1.500 persone), grazie all’acquisizione da parte della polizia giudiziaria di inconfutabili elementi, già idonei da soli a lumeggiare l’episodio, hanno indotto le stesse vittime a collaborare, fornendo dichiarazioni in grado di particolareggiare tutti gli aspetti della vicenda. A seguito della notifica del decreto di fermo l’indagato è stato ascoltato dal GIP e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua residenza in San Cipriano d’Aversa.

 

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