Non vi è dubbio, come sosteneva Eco, che Facebook sia molto spesso (quasi sempre) lo “sfogatoio degli imbecilli”. Ma come tutti i nuovi mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie sarebbe grave errore fare opera di demonizzazione senza i necessari distinguo. Anche i social media, al pari di ogni strumento innovativo, se utilizzati nel modo giusto vanno apprezzati e valorizzati. Sono utili. Diventano un luogo (ripetiamo purtroppo raramente) di sano confronto e crescita socio-culturale. È il caso di Antonella Capasso che sul gruppo Fb “Osservatorio Politico Culturale Santarpinese” ha pubblicato un post che rappresenta a nostro avviso una lezione di civiltà per tutti. Da imparare e ricordare a vita. Sulla vicenda dei Rom che vivono da decenni in strutture abusive sono state riempite discariche di demagogia. Il prodotto interno di populismo ha toccato picchi stellari. Tutti, o quasi, a gridare allo scandalo. Peccato che il caso è scoppiato solo perché su quei terreni sarà effettuata una speculazione edilizia. Quando ci sono in ballo milioni di euro i problemi vanno risolti con le ruspe. Sia chiaro. Lì, dove hanno vissuto per anni, i Rom non possono stare. Certo. Non si discute. Sono abusivi. Ma perché finora non si è fatto nulla? E, come scrive Antonella Capasso, prima di sfrattarli si è pensato a una soluzione alternativa? Ecco il suo post integrale.
“Cari compaesani di Sant’Arpino sono onorata di essere cittadina di questo paese e spero che in questa circostanza in qui vi spiegherò, saremo il più solidali possibile a riguardo di questa situazione che ha commosso tante persone. Noi a Sant’Arpino abbiamo da circa 50 anni una famiglia Rom da 5 generazioni, sono persone buone e umili tra cui bambini e donne anziane. Noi compaesani siamo a conoscenza di un’imminente sfratto per via delle nuove costruzioni. Come noi, loro sono cittadini di Sant’Arpino, cosi come i loro figli, i quali vanno a scuola insieme ai nostri figli, insomma sono normali cittadini come noi. Sappiamo tutti che le costruzioni edili sono importanti, assolutamente, ma sfrattare due famiglie dalle proprie abitazioni, presentandosi con bulldozer e camion non mi sembra una giusta iniziativa. Se proprio tengono a far sfrattare queste famiglie per favorire nuove costruzioni, dovrebbero assicurare loro un posto dove abitare, anche una piccola porzione di terreno cosi da permettergli di spostarsi. Domani alle ore 16:00 si terrà una manifestazione a favore di queste famiglie dove avrà principalmente luogo a “viale S. Francesco di Paola” (viale del cimitero) per poi proseguire fino al comune di Sant’Arpino. Tanta solidarietà per questi santarpinesi”.
Ecco, una lezione di civiltà. Ah, ultima valutazione. Le famiglie Rom occupano strutture abusive, giusto? Bene, pretendiamo il pugno di ferro anche nei confronti di quei consiglieri comunali che abitano in case con palesi abusi edilizi. Ne parleremo nei prossimi giorni. Noi la pensiamo come Antonella Capasso. I Rom sono anche loro santarpinesi. E la legge è uguale per tutti. O no?
Mario De Michele
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