Il sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Alessandro Di Vico, coordinato dal capo dell’ufficio Corrado Lembo, ha conferito oggi l’incarico ai consulenti tecnici Claudio Buccelli, direttore dell’Istituto di Medicina Legale di Napoli e ad un antropologo forense per analizzare i resti, in particolari frammenti ossei e brandelli di vestiti, trovati ieri sera a Marcianise dai carabinieri, grazie al fiuto di un cane esperto nel ritrovamento di tracce molecolari, durante le operazioni di scavo alla ricerca di tracce di Pasqualino Porfidia, il bambino scomparso nel nulla il 7 maggio del 1990, all’età di 8 anni e mezzo (oggi ne avrebbe 32). Gli esperti dovranno stabilire se le ossa sono umane o animali e attribuirle tramite l’esame del dna, sempre che sia possibile, visto il tempo trascorso, estrarre tracce di dna dai vestiti o dalle ossa. I resti sono stati trovati all’interno di un muro di cinta di una casa proprio nella zona San Giuliano da dove il piccolo è scomparso. Sembra inoltre che la costruzione dell’abitazione sia coeva o comunque di poco successiva alla scomparsa del bimbo. Le ricerche continuano a caccia del teschio, non ancora trovato, e di altri elementi.In serata sono state sospese a Marcianise (Caserta) le operazioni di scavo eseguite dai carabinieri. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare i primi responsi della consulenza tecnica disposta oggi dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sui resti, in particolare frammenti ossei e brandelli di vestiti, ritrovati ieri sera all’interno di un muro di cinta di un’abitazione di via Arno, nelle vicinanze del luogo in cui il piccolo era stato visto l’ultima volta 24 anni fa. La porzione di muro è stata abbattuta ma per poter proseguire gli inquirenti attendono di avere concreti e positivi riscontri dalle analisi. Intanto la famiglia Porfidia, tramite una nota a firma del legale Salvatore Gionti, annuncia “il silenzio stampa fino a nuovi sviluppi”. Una decisione, si legge nel comunicato, presa “in considerazione del fatto che non vi sono altri elementi utili, allo stato, oltre a quelli trapelati in questi giorni e, soprattutto, volendo evitare, prima di riscontri certi e comunicazioni ufficiali, ulteriori patemi ad una mamma che già troppo ha sofferto. Si chiede, pertanto, di rispettare il volere della famiglia”.