SAN FELICE A CANCELLO – Spacciavano cocaina mentre i bambini uscivano da scuola o giocavano alle giostrine. Non avevano alcuna remora i 15 arrestati oggi con l’accusa associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga dai carabinieri della Compagnia di Maddaloni (Caserta) nel piccolo centro di San Felice a Cancello, al confine con la provincia sannita.

L’operazione è stata coordinata dal pm della DDA di Napoli Anna Maria Lucchetta, ad emettere le ordinanze di cui 13 in carcere e 2 ai domiciliari il gip partenopeo Paola Russo. L’organizzazione smantellata, hanno accertato i carabinieri in particolare con riprese video, faceva capo al 34enne Vincenzo Gagliardi e ai fratelli Gaetano e Pellegrino Biondillo di 42 e 37 anni, quest’ultimi con legami con il clan camorristico Massaro, ormai disarticolato. Gli indagati non usavano mai i cellulari per prendere appuntamento con gli acquirenti; la base di San Felice era infatti nota tanto nel Casertano quanto nel Beneventano, così come qualsiasi altra base di Scampia; i carabinieri lo hanno verificato fermando decine di consumatori, provenienti da entrambe le province. Il gruppo si riuniva in piazza Volta dei Perri, in pieno centro, di fronte al I Circolo Didattico di San Felice; nei filmati girati dalle due telecamere posizionate dai militari si notano distintamente i pusher, in particolare gli arrestati Paolo Houssari di 27 anni e Luigi Mocerino di 38, vendere bustine di cocaina a tutte le ore, anche mentre i bimbi escono dall’istituto scolastico, o nel pomeriggio, mentre giocano alle giostre; la base logistica degli spacciatori era costituito dal bar di proprietà del 52enne Giuseppe Passariello e del figlio 30enne Carmine situato a fianco alla piazza, questa mattina posto sotto sequestro, mentre la droga veniva nascosta sul davanzale di una finestra al primo piano adiacente al locale, in modo che non andassero a buon fine eventuali controlli dei carabinieri. Almeno cento gli episodi di spaccio contestati dall’aprile del 2011, periodo in cui partirono le indagini; la droga veniva acquistata nel napoletano. Oltre agli arresti, i militari della IV sezione del Nucleo Investigativo di Caserta hanno sequestrato beni mobili e immobili riferibili agli indagati per oltre 3 milioni di euro, tra cui una maxi-villa di tre piani composta da 4 appartamenti del valore di circa un milione di euro ai fratelli Biondillo, ubicata in via Giotto alla periferia del paese, 93 conti-correnti bancari e postali, dieci autovetture e due motocicli.

 

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