Piedimonte Matese-Roma – In attesa dell’incontro in programma a Dacca per il 20 novembre alcuni familiari delle vittime uccise nella strage nella capitale del Bangladesh avvenuto il primo luglio, hanno incontrato, nei giorni scorsi, il sottosegretario per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Benedetto Della Vedova e Claudio Taffuri, capo dell’unità di crisi del ministero . All’incontro era presente anche Maria Gaudio, moglie di Vincenzo D’Allestro, l’imprenditore matesino che- da anni- era impegnato sulle rotte ita-asiatiche ed in memoria del quale è stata anche costituita un’associazione non a caso chiamata anche per la sua passione per il mondo e le civiltà “In viaggio con Vincenzo” . I familiari hanno anche avuto incontri con il magistrato incaricato delle indagini sulla strage e l’ambasciatore in Italia del paese asiatico. Al procuratore della repubblica, Francesco Scavo, hanno chiesto il punto delle indagini avviate(eseguite due autopsie tra cui quella dopo il loro trasferimento in Italia mentre al rappresentante del ministero degli esteri l’impegno a tenete alta l’attenzione sia intorno alla vicenda( diversi aspetti sono ancora senza risposta come i ritardi nell’intervento dopo l’irruzione dei terroristi o carenti). Il ministero segue il caso in maniera costante. Molto cordiale è stato l’incontro della moglie di Vincenzo Gaudio con il diplomatico bengalese che ha molto apprezzato le iniziative messe in campo come la raccolta di fondi per i bambini del Bangladesh tramite l’associazione “gli amici di Carlotta”: una iniziale devoluzione di fondi nata dall’appello dei familiari di trasformare i fiori per il funerale in doni per gli altri .L’ambasciatore è stato anche informato della costituzione dell’associazione che proseguirà e moltiplicherà gli sforzi e le azioni di solidarietà e di sensibilizzazione per i valori con in i quali il compianto D’Allestro è vissuto : “in memoria di Vincenzo D’Allestro, seguendone le inclinazioni e l’esempio, così da mantenere viva la sua memoria dando continuità ai suoi gesti e ai suoi progetti, ispirati da empatia e dal desiderio di una società meno iniqua”.
Michele Martuscelli