I fatti contenuti nelle oltre 600 pagine dell’ordinanza firmata dal Gip Antonella Terzi, del Tribunale di Napoli Nord, che hanno portato all’arresto del sindaco di Villa Literno, Nicola Tamburrino, dei fratelli imprenditori Nicchiniello e dell’iscrizione nel registro degli indagati, diventano man mano più complessi e si arricchiscono di intrecci. Nell’ultimo episodio abbiamo interrotto il racconto con lo stop ai lavori di rifacimento delle fogne a Lusciano, per problemi sorti quasi immediatamente dopo l’inizio, e in cui sono comparsi i Nicchiniello. Ora è il momento della ripresa ma la faccenda non è per niente risolta. La variante al progetto per il quale il comune si è aggiudicato il bando milionario stenta ad arrivare. E ricordiamo che una delle condizioni indispensabili poste per la liquidazione dei fondi è quella della realizzazione fattuale dei lavori entro una determinata scadenza. Il tempo è poco e i lavori sono fermi. Il 3 agosto 2015 il Rup Anastasia Russo e il direttore dei lavori firmano la ripresa dei lavori. Firma anche Salvatore Nicchiniello ma con riserva. Sa che è obbligato a firmare anche controvoglia altrimenti non riceverà un euro per quanto già realizzato. Tuttavia i lavori non ripartono prima della fine di settembre. Ma i problemi restano perché nemmeno la perizia di variante è riuscita a risolverli. Al confine la prosecuzione dei lavori si è ‘imbattuta’ nel collettore fognario di Trentola Ducenta, all’epoca di recente adeguamento. In data 29 settembre una parete di quest’ultimo viene demolita per permettere l’immissione della acque derivanti dall’impianto di Lusciano (lavori realizzati dai Nicchiniello). Ne deriva una serie di comunicazioni tra la Russo e l’ingegnere Ettore Bruno (tra gli indagati), il quale ha ricoperto numerosi incarichi in fase di appalto e direzione dei lavori in territorio trentolese, che potrebbe portare ulteriori blocchi e rinvii ma viene messa presto a tacere dalle parti interessate. Tale episodio è stato ricostruito anche dal Rup del Comune di Trentola Ducenta, Giorgio Panella. “Incredibilmente inerte e disinformato”, recita l’ordinanza, perché non riesce a fornire alcuna spiegazione sulla modifica effettuata al collettore. Il tempo vola e ormai tutti iniziano a rendersi conto che il ritardo non è più recuperabile e allora si ricorre ad una ’fasizzazione’ del progetto originale che dall’ANAC viene definita “come la suddivisione in fasi dei progetti, ammessi a finanziamento Europeo, la cui realizzazione si estende su due periodi di programmazione. Secondo le indicazione della Commissione Europea un progetto suddiviso in fasi è considerato come un progetto unico ed è completato solo quando le due fasi sono state attuate entro le rispettive scadenze”. Una via d’uscita. Ma anche no. Col passare del tempo le comunicazioni tra l’Ente comunale e l’impresa dei Nicchiniello sono andate inasprendosi con reciproche accuse sui ritardi accumulati.
Luigi Viglione
(continua…)