Nuovi scavi alla ricerca di fusti tossici interrati dai Casalesi a Villa di Briano, nel Casertano. I mezzi e gli uomini del Corpo Forestale di Napoli, su ordine della Dda di Napoli, sono arrivati in località San Francesco, in un fondo in aperta campagna coltivato a mais fino a qualche mese fa a poche centinaia di metri in linea d’aria da un altro appezzamento di terreno dove ad inizio anno era stata effettuata una campagna di scavi che aveva portato alla luce una discarica di rifiuti pericolosi e scarti dell’attività edile provenienti dai lavori della Nola-Villa Literno. Anche in questo caso la pala meccanica, dopo aver incontrato la falda ad undici metri di profondità, ha fatto emergere materiali in plastica, amianto e altri rifiuti pericolosi, soprattutto residui dell’attività di costruzione. Tra i pentiti che hanno indicato il sito, un’ex cava, come teatro delle attività illegali della camorra casalese, c’è Francesco Della Corte, accusatore dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino e tra i pochi collaboratori a indicare nel dettaglio i luoghi dove il clan avrebbe interrato rifiuti e a parlare delle connivenze tra la criminalità organizzata e la loggia massonica P2.