Trent’anni all’esecutore materiale, il 45enne Salvatore Vertone, originario di Mondragone (Caserta); 21 anni e 8 mesi al fratello che partecipo’ al delitto, Giovanni, 42 anni. Si e’ chiuso cosi’ ieri dopo tre ore di camera di consiglio il processo in Corte d’assise d’appello a Bologna per l’omicidio di Andrea Tartari, 35enne bolognese ucciso la notte del 20 luglio 2008 a Porto Corsini, sul litorale ravennate, davanti alla fidanzata Katia e di fronte alla casa dei due fratelli, con cinque coltellate al petto sferrate al culmine di una lite in strada attorno all’auto della vittima.

La corte ha escluso i futili motivi. Mentre il Pg Miranda Bambace li aveva invocati per arrivare cosi’ a chiedere l’ergastolo per Salvatore e la conferma della pena (22 anni e 8 mesi) per Giovanni. Al termine della lettura della sentenza, un ragazzo del gruppo arrivato a sostegno degli imputati ha minacciato Katia: ”Ci rivedremo, non ti preoccupare”. Si e’ trattato del secondo processo d’appello celebrato contro i Vertone per l’omicidio Tartari: nel primo, il 13 ottobre 2010 a Salvatore era stato inflitto l’ergastolo contro i 24 anni e 8 mesi rimediati il 29 ottobre 2009 in primo grado in Corte d’assise a Ravenna. Ma l’11 novembre 2011 la Cassazione, pur confermando il resto della sentenza, aveva rimandato indietro per quanto riguardava l’aggravante dei futili motivi. Le motivazioni verranno depositate entro 90 giorni. I due imputati erano presenti in aula.

 

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