Ci risiamo. A quasi un anno esatto nulla è cambiato. L’anno scorso vi abbiamo raccontato la drammatica vicenda vissuta dalla famiglia D’Arienzo, che ha acquistato un appartamento a Orta di Atella scoprendo poi che ciò che avevano comprato non era una casa ma un porticato, un garage. Per varie spiacevoli vicissitudini vicissitudini la famiglia D’Arienzo si è ritrovata ad avere difficoltà nell’onorare le rate del mutuo che avevano acceso per raggiungere l’obiettivo di una casa di proprietà. A queste si è aggiunta l’amara scoperta dell’acquisto rivelatosi una casa abusiva. Per il ritardo nei pagamenti l’appartamento, che tale non è, va all’asta. La famiglia con non pochi sacrifici riesce a non perdere la casa non casa già di loro proprietà, per la quale aveva già scontato buona parte del mutuo e versato una consistente caparra per aggiudicarsela. Purtroppo i problemi economici sono rimasti e, oltre alla perdita della caparra versata, oggi si ritrovano ad affrontare una nuova asta giudiziaria. Tuttavia il punto focale della vicenda non è questo: può una casa dichiarata abusiva e quasi impossibile da sanare essere oggetto di un’asta giudiziaria? Una vicenda questa che ha dell’incredibile di cui sono vittime non solo i D’Arienzo ma molte famiglie di Orta di Atella alle quali, anche in regola con i pagamenti, è stato comunque confiscato l’immobile all’epoca acquistato con moneta sonante. Queste sono le conseguenze di quel sacco a cui Campania Notizie ha dato ampio spazio denunciando con decine di articoli tutte le nefandezze amministrative commesse nel corso degli anni, tutte derivanti da uno strumento urbanistico che oseremmo definire criminale. Questi sono i risultati di quello scempio edilizio perpetrato per lungo tempo e il cui peso è stato scaricato su tante persone oneste.

Luigi Viglione

LA VIDEO INTERVISTA A MASSIMO LIBERATO D’ARIENZO

http://www.youtube.com/watch?v=qJ2SShFlRQY

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