La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha sottoscritto, unitamente alle Forze dell’Ordine, all’Assessorato Regionale alle Pari Opportunità, all’Azienda Sanitaria Locale di Caserta, all’A.O.R.N. di Caserta, agli Ambiti Territoriali della Provincia di Caserta, al Consiglio dell’Ordine di Santa Maria Capua Vetere e all’Ufficio Scolastico Provinciale di Caserta, un protocollo finalizzato alla prevenzione ed il contrasto delle violenze nei confronti delle donne e dei minori. Questo protocollo persegue l’obiettivo di favorire l’emersione del fenomeno, anche mediante l’adozione di iniziative volte a facilitare la raccolta delle denunce e ad assicurare assistenza e protezione alle vittime, garantendo loro un percorso di accoglienza protetta che riduca il disagio psico-fisico. Ulteriore finalità è quella di realizzare una rete di coordinamento contro la violenza e/o abuso su minori, donne e uomini, anche attraverso lo sviluppo di azioni finalizzate alla sua prevenzione ed al suo contrasto e mirati percorsi educativi ed informativi, alla formazione degli operatori, all’emersione del fenomeno, al fine di facilitare la raccolta delle denunce, l’assistenza ed il sostegno alle vittime della violenza. In particolare, l’Azienda Sanitaria Locale e l’A.O.R.N. di Caserta si sono impegnate a prevedere, qualora nelle strutture ove non sia già presente un pronto-soccorso dedicato alle vittime della violenza di genere, uno spazio idoneo all’ascolto della vittima, a garantire nei luoghi di primo accesso alla struttura sanitaria la presenza di uno staff sanitario che, mediante l’utilizzo di procedure standard e nel rispetto della riservatezza della vittima, sia in grado di decifrare i segnali, anche nascosti, di una storia di violenza domestica e/o sessuale, nonché a fornire alla vittima tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio (anche attraverso locandine, depliants o vademecum affisse e/o distribuite all’interno dei presidi territoriali), ponendola in contatto la vittima – qualora ne faccia espressamente richiesta- con la struttura. Dall’altra, i Servizi Sociali Comunali, raggnippati in Ambiti sono stati investiti dell’attività di presa in carico della vittima del reato, elaborando il Progetto Individualizzato e Piano Operativo (strumento guida per la presa in carico), con il coinvolgimento della vittima; essi sono tenuti ad assicurare l’eventuale ospitalità temporanea in case-rifugio per le donne sole e/o con bambini e per i che corrono rischi per la propria incolumità a causa di violenza, garantendo il coordinamento con il Servizio di contrasto all’abuso, attivato dal numero ministeriale 1522 ed, infine, aggiornano la “mappatura” dei centri anti-violenza attivi sul territorio (servizi sociali e figure specializzate), dandone costante informazione alle forze dell’ordine, con tutte le necessarie indicazioni. Il Consiglio dell’Ordine di Santa Maria Capua Vetere ha assunto l’impegno di garantire il costante aggiornamento professionale dei propri iscritti che svolgano in prevalenza attività professionale in tale settore, mediante partecipazione a specifici corsi di formazione che verranno all’uopo tenuti. L’Assessorato Regionale alle pari Opportunità è intervenuto per fornire supporto alla Asl, all’Azienda Ospedaliera e agli Ambiti Territoriali, ai fini dell’individuazione delle risorse necessarie e per assicurare il necessario sostegno in relazione agli obiettivi da raggiungere. L’Ufficio Scolastico Provinciale di Casetta si è impegnato a sensibilizzare tutti gli operatori scolastici a cogliere i segnali (anche non verbali) indicatori di fatti denotanti abusi o maltrattamento, a garantire la formazione e la consapevolezza delle componenti scolastiche in ordine alla necessità di esternare qualsiasi forma di violenza, abuso o disagio, anche non dichiarato, ma percepibile da una serie d’indicatori e a promuovere e sostenere l’educazione alla cultura della non violenza e al riconoscimento della differenza di genere. Le Forze dell’Ordine, infine, hanno ribadito l’impegno ad assicurare la formazione di personale specializzato, ad attivare l’ambito territoriale per la presa in carico della persona maltrattata e contestualmente i servizi sociali territorialmente competenti e a fornire alla persona offesa tutte le informazioni relative ai centri antiviolenza presenti sul territorio, anche procedendo all’accompagnamento della predetta in caso di adozione di provvedimenti in via di urgenza. L’approvazione del protocollo, che ha visto l’adesione convinta dei suoi sottoscrittori, vede rafforzato l’approccio integrato e multidisciplinare al fenomeno della violenza di genere, che costituisce la più efficace strategia per il suo contrasto.

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