Il killer del clan dei Casalesi Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista della cosca, verrà sottoposto il prossimo 24 marzo ad una visita medica oculistica probabilmente nel carcere di Milano-Opera dove è detenuto. E’ emerso questa mattina al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel corso dell’udienza per l’omicidio di Domenico Noviello, imprenditore ammazzato il 16 maggio del 2008 a Castel Volturno dal gruppo capeggiato proprio da Setola perché qualche anno prima aveva denunciato per estorsione alcuni affiliati al clan. La visita specialistica è stata richiesta dallo stesso Setola ed è stata autorizzata dal presidente del collegio di Corte d’Assise Maria Alaia; Setola ha anche chiesto che nel collegio medico che lo controllerà sia presente l’oculista di Capua Francesco Perillo. Il pm della DDA di Napoli Alessandro Milita, oggi in aula, ha però subito chiesto che il legale del boss, l’avvocato Alfonso Martucci, verifichi eventuali cause di incompatibilità del professionista, come altre consulenze mediche effettuate da Perillo a favore di Setola.
“Non vorrei che accadesse quello che è avvenuto con Fronterrè” ha spiegato il magistrato, riferendosi all’inchiesta che vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa il noto oculista di Pavia Aldo Fronterrè (scarcerato il 20 dicembre scorso), accusato di aver favorito il boss con perizie che ne attestavano falsamente la totale cecità; con quei certificati Setola ottenne nel 2008 i domiciliari e il successivo ricovero nella clinica di Pavia da dove poi fuggì dando il via alla stagione del terrore che provocò nel Casertano 18 morti, tra cui lo stesso Noviello. “Su Fronterrè il dottor Milita ha ragione – interviene Setola, collegato in video-conferenza – ma su Perillo no; mi ha fatto una sola perizia in passato e non ha procedimenti penali a carico”. Della cecità di Setola parla in udienza l’ex luogotenente del boss, lo spietato killer dei Casalesi, Giovanni Letizia detto o’ zuoppo; esaminato dal pm, Letizia, che si è addossato tutti gli omicidi compiuti nel 2008 tranne quello di Noviello, dice che “Setola è quasi cieco”. “Allora come le faceva le estorsioni?” chiede il pm. “Le estorsioni si fanno con la bocca, non con gli occhi” replica l’imputato. Letizia, che più volte cade in contraddizione, se la prende poi con il pentito Oreste Spagnuolo, le cui dichiarazioni sono state decisive per ricostruire la lunga scia di sangue lasciata da Setola e dai suoi killer, che toccò anche sei innocenti immigrati africani nella cosiddetta “strage di San Gennaro” (18 settembre 2008). “Di lui mi fidavo purtroppo, ma ci ha rovinato la vita a noi e alle nostre famiglie”. Si tornerà in aula il prossimo 3 aprile per l’esame di Giuseppe Setola.