“Addio Salvatore, mi sento indignato”: ha chiuso le serrande dei suoi negozi e ha esposto cartelli listati di nero, senza aspettare il giorno del lutto cittadino, uno degli esercenti della galleria Umberto I di Napoli dove i calcinacci caduti sabato scorso da una delle facciate hanno ferito a morte Salvatore Giordano, di 14 anni. “Provo rabbia e indignazione per quanto e’ accaduto a Salvatore e per questa mia citta’ – ha spiegato Antonio Esposito proprietario di negozi di prodotti tipici, meta di decine di turisti – e oggi non mi andava proprio di alzare le serrande come se nulla fosse successo”. Esposito è da tempo promotore di numerose iniziative per il recupero e il decoro della galleria Umberto. “Molte persone come me si prodigano ogni giorno per proporre ai visitatori il meglio di questa città e della sua cultura – ha commentato il negoziante – ma queste cose, quello che e’ successo a quel ragazzo, ci riportano con i piedi a terra ricordandoci che oltre all’aspetto esteriore c’è ancora molto, molto da lavorare su tutto il resto”. E ai turisti che chiedono spiegazioni sulla chiusura risponde lapidario: “A boy is dead”. Intanto questa mattina sono stati segnalati calcinacci caduti anche dal lato del teatro San Carlo.