Nel 2014 sono stati soccorse in mare 587 persone in difficoltà, mentre sul fronte della repressione dei reati marittimi, sono stati effettuati 284 sequestri penali e 351 sequestri amministrativi. Sono questi alcuni dei numeri resi noti oggi dalla Direzione Marittima Regionale della Campania che comprende, oltre alla Capitaneria di Napoli, le Capitanerie di porto di Salerno, Castellammare di Stabia e Torre del Greco. L’attività di controllo è stata intensa con 19.805 controlli effettuati in materia di demanio, inquinamento, scarichi, occupazioni abusive, 13.875 in materia di pesca e 14.186 sul diporto nautico. Nel dettaglio, i controlli hanno portato alla redazione di 4.849 verbali amministrativi. Molte le operazioni di primo piano effettuate dagli uomini della direzione marittima regionale tra cui spicca l’evacuazione medica di una partoriente a cui si erano rotte le acque a bordo della motonave “Zeus Palace” a 80 miglia a sud ovest di Salerno: l’intervento, visto il coordinamento tra l’organizzazione sanitaria regionale e il Comando, ha consentito di porre in sicurezza la gestante ed il nascituro. Lo scorso 13 luglio, c’è stata poi l’avaria a bordo della barca da diporto “Elian II” che, spinta dal forte vento, si è incagliata sulla scogliera sommersa a circa 100 metri da una spiaggia vicino a Torre Annunziata: la barca stava affondando ma le 5 persone a bordo sono state salvate. Tra le attività di tutela ambientale spicca il sequestro della baia di Trentaremi del Parco Sommerso di Gaiola dove sono stati trovati manufatti in cementoamianto. Lo scorso gennaio sono stati poi arrestati due operatori del polo commerciale di Salerno che hanno aggredito gli uomini della Capitaneria di porto che stavano ispezionando il loro box in cui c’erano cassette piene di “bianchetti” privi di tracciabilità. Forte anche l’impegno sulla foce del fiume Sarno, svolta, in coordinamento con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, dalla Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia: attenzione soprattutto all’avvio della fase biologica di depurazione dell’impianto di Foce Sarno, all’individuazione di scarichi abusivi inquinanti lungo il corso del fiume Sarno e sul completamento in corso del collettamento all’impianto di depurazione di Foce Sarno di tutte le immissioni individuate e della rete fognaria dei Comuni dell’area. Tra le attività istituzionali svolte nel 2014 spicca, oltre ai protocolli d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e la Croce Rossa Italiana, anche l’attivazione sperimentale della procedura di sdoganamento in mare nei porti di Napoli e Salerno.