Un rinnovato impegno per le “Bacheche rosa”, strumento a disposizione delle donne vittime di violenza, ora in tutti i commissariati di Napoli e provincia. Il questore Luigi Merolla, ricorda come l’iniziativa sia finalizzata ad aumentare “il livello di informazione nei confronti di soggetti potenziali vittime di reati. Un impegno a tutto campo, cominciato nel 2007.
Le “Bacheche rosa” elencano e spiegano (in 5 lingue) i reati piu’ comuni commessi ai danni delle donne (stalking, violenza, mobbing) e sono affiancate da una lista di indirizzi e numeri telefonici di centri e associazioni specializzati nell’offrire aiuto concreto e assistenza legale alle donne. Da quando furono istituite, le “Bacheche” hanno contribuito a far aumentare di almeno 1/3 le denunce di violenze a donne. Nate da una collaborazione con l’Udi, hanno tra i partner anche il Centro antiviolenza “Aurora” che il Comune di Napoli ha dichiarato ‘servizio non indispensabile’, nonostante vi lavorino solo volontari e che siano circa 500 l’anno a Napoli le chiamate. Nel 60% si tratta casi di violenza fisica, nel 18% viene riferita quella psicologica, anche se c’e’ una percezione sociale degli atteggiamenti di questo tipo di sottovalutazione; un altro 18% riguarda casi di stalking, in aumento dopo l’introduzione del reato nel codice penale. Appena il 2% le violenze sessuali extrafamiliari. “Se la polizia si e’ impegnata anche formando i propri operatori, in ritardo sono le istituzioni che non hanno fatto sentire la loro vicinanza”, per Stefania Cantore dell’Udi.