Fingendosi poliziotti, due anni fa fecero irruzione in un appartamento di una famiglia di cinesi ad Acerra (Napoli), pestando a sangue uno di loro: dal processo erano agli arresti domiciliari, ma la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso e la procura di Nola ne ha disposto l’arresto in carcere. A finire in carcere sono quattro pregiudicati di Acerra: Michele Castaldo, 37 anni, Salvatore Laudando, 30 anni, Vincenzo Pelliccia, 25 anni, Antonio Piscopo, 27 anni, riconosciuti colpevoli di rapina aggravata in concorso, e condannati a tre anni di reclusione. I quattro, nell’ottobre del 2012, dopo aver raggiunto l’abitazione di alcuni cittadini cinesi residenti ad Acerra a bordo di una vettura munita di un lampeggiate simile a quello usato dalla polizia, fecero irruzione nell’appartamento, e dopo aver chiesto i documenti, si impossessarono di soldi, telefoni cellulari e due computer, pestando a sangue uno dei residenti che accennò ad una reazione. I quattro si allontanarono, ma furono rintracciati dalla polizia del locale commissariato di Acerra, che ritrovò nelle abitazioni degli arrestati parte della refurtiva. In seguito gli agenti riuscirono anche ad individuare due ricettatori, denunciati in stato di libertà, nei cui appartamenti furono ritrovati gli altri oggetti derubati ai cinesi. Per i quattro furono disposti gli arresti domiciliari dopo la sentenza a tre anni di reclusione, confermata, in seguito, dalla Corte di Appello di Napoli, e quindi dalla Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dai loro legali.


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