Era uscito a fare la spesa, come ogni giorno, ma è stato colpito a morte, in pieno viso, a pochi metri dalla sua casa, da un proiettile sparato molto probabilmente per un regolamento di conti al quale lui era completamente estraneo. Si chiama Mariano Bottari, pensionato di 75 anni, l’ennesima vittima innocente della ferocia criminale che tra Napoli e provincia ha già contato oltre trenta morti negli ultimi 25 anni. Il suo nome va ad aggiungersi a una lunga lista di uomini, donne, bambini, giovani e anziani che hanno perso la vita perché si sono trovati in mezzo a sparatorie tra opposte fazioni di criminali. Bottari è morto a Portici, città della cinta napoletana con 55 mila abitanti, in una strada, via Benedetto Croce, con palazzine popolari e una sede distaccata dell’Inps. Secondo la ricostruzione degli investigatori, intorno alle 11 lungo via Scalea, strada attigua a via Croce, si inseguono due scooter. Il primo con una persona a bordo, il secondo con due persone che urlano al primo “Ti devo uccidere”. Poi parte un colpo, uno solo, di grosso calibro, che nella sua tragica traiettoria manca il bersaglio al quale era destinato e raggiunge il pensionato in viso. Bottari muore all’istante, senza neanche rendersi conto di quello che stava succedendo. In pochi minuti, sul posto, insieme ad amici e parenti, è arrivata anche una delle figlie che non ha retto al dolore e ha trovato rifugio nella vicinissima chiesa del Redentore dove – ha riferito padre Giuseppe De Crescenzo – talvolta il pensionato si recava con i familiari per ascoltare la messa. Il dolore ammutolisce tutti gli abitanti del quartiere che ripetono solo una cosa: “Era una brava, bravissima persona” che accudiva la moglie invalida. Per l’intera giornata, i carabinieri hanno ascoltato testimoni e raccolto indizi. Un aiuto potrà giungere dalle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti nell’area. Si ipotizza che il conflitto a fuoco sia avvenuto tra persone che non sono della zona: la strada dell’agguato è al confine tra Portici e San Giovanni a Teduccio, quartiere di Napoli. “Le strade sono ancora in mano a loro – ha tuonato don Tonino Palmese, delegato della Curia di Napoli per la Carità e la pastorale sociale e referente dell’associazione “Libera” in Campania – sono in mano a quei criminali che regolano i conti per le loro nefandezze. Sparano ed uccidono ancora una volta un innocente, espressione di una stragrande maggioranza di cittadini che non hanno nulla a che vedere con questi criminali. L’onestà dei tanti e il martirio delle centinaia di vittime innocenti devono costringere questi esseri con sembianze umane ad andare via, anzi a tornare agli inferi dai quali provengono”. “E’ necessario che il Governo rinforzi gli stanziamenti per le forze dell’ordine, invece di tagliarli”, ha commentato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, mentre per il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, “la battaglia contro la criminalità organizzata e comune deve continuare senza tregua” per porre a fine a episodi come questi, “dalla violenza inaudita”, come ha detto il sindaco di Portici, Nicola Marrone..