NAPOLI – Va all’asta a Napoli il tesoro del clan della camorra e, fra i pezzi ‘battuti’, va venduto anche il Rolex di Luigino Giuliano, il “boss dagli occhi di ghiaccio” del quartiere Forcella, e il Cartier appartenuto alla moglie, Carmela Marzano.

Tutti beni confiscati alla camorra e messi all’asta oggi nella sala dell’Arengario del Tribunale. All’asta di oggi (la prima era andata deserta) sono stati posti numerosi gioielli e orologi; l’incasso complessivo ha superato i centomila euro. Tra i beni all’asta vi sono anche un anello con diamante da 50mila euro, un orologio Cartier da 24mila euro e numerosi Rolex Daytona di ingente valore. La vendita all’incanto dei beni appartenuti alla camorra potrebbe portare nelle casse dello Stato oltre un milione di euro. I prezzi di partenza sono stati fissati dai periti intorno al 20 percento del valore di mercato. In sostanza ottimi affari per chi riuscirà ad accaparrarseli, con controlli rigidi per entrare in sala al fine di evitare la presenza di elementi vicini ai clan. Tra gli oggetti, tutti particolarmente costosi, figurano anche cinque orologi della seconda metà del Settecento, con meccanismi a catena. Una vera e propria “chicca” per i collezionisti. I beni sono stati confiscati nel corso degli anni a molti dei clan attivi in città, come i Giuliano di Forcella, i Lago di Pianura, e anche i boss della droga di Scampia. Fino a stamattina erano custoditi nel caveau del Palazzo di giustizia, nel Centro direzionale. L’asta – organizzata su iniziativa del presidente del Tribunale Carlo Alemi, e del suo delegato alla guida dell’Ufficio Corpi di Reato, Carlo Spagna, presidente della terza sezione di Corte di Assise – ha riguardato oggi solo una parte dei cospicui beni sottratti alla malavita organizzata. E’ previsto che oltre ai gioielli, infatti, finiranno all’asta anche auto, moto e camion. Nei sotterranei di Castel Capuano, ex Tribunale di Napoli, ci sono ancora reperti di antiquariato, come archibugi, fucili a tromba, vecchie monete e anche un busto di bronzo di Benito Mussolini, tutti pezzi capaci di fare felice anche l’antiquario più esigente. “E’ una cosa in cui credo moltissimo – ha commentato il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi – riuscire a recuperare soldi che la criminalità aveva tolto allo Stato è sicuramente una cosa positiva. Se potessi – conclude Alemi – ne destinerei una parte agli uffici giudiziari, per fare fronte al calo dei finanziamenti, affinché recuperino una migliore funzionalità”. La seconda seduta dell’asta è stata fissata per il 28 febbraio.

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