‘I malavitosi non devono fare da padrino. Ma ma c’è bisogno di indicazioni forti da parte della Cei, in base a dati oggettivi: i parroci non possono essere lasciati soli. Si pagherà un prezzo, perché i mafiosi non amano ricevere rifiuti, ma se siamo uniti e facciamo quello che dice il vangelo, non avremo paura”. Lo dice all’Adnkronos don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, in provincia di Napoli, tra i simboli della lotta dei comitati nella Terra dei fuochi, in merito alla posizione dell’arcivescovo di Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini, che in una lettera inviata a Papa Francesco, ha proposto che nella sua diocesi vengano aboliti per 10 anni i padrini per i sacramenti del Battesimo e della Cresima. ”Noi preti di frontiera siamo pronti -rimarca il prete anticamorra- e bisogna porre fine alla possibilità che i mafiosi possano intrufolarsi in attività della Chiesa come feste padronali e confraternite. La ndrangjheta, la camorra e la mafia, sono alberi maledetti che affondano le loro radici in un terreno altrettanto maledetto che non solo la cultura dell’omertà ma anche quella dell’avere le cose che non si possono avere. Chiesa e società civile -conclude- devono fare fronte comune contro la malavita”.