Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro si è presentato oggi in procura a Napoli per rendere dichiarazioni al pm Graziella Arlomede, nell’ambito dell’inchiesta sulla organizzazione della Coppa America nel capoluogo campano. Caldoro, che aveva chiesto di essere ascoltato dal pm, assistito dal suo legale, avvocato Alfonso Furgiuele, non ha rilasciato commenti sulla sua deposizione davanti al pm. Il presidente della Regione, secondo quanto filtra dai suoi uffici, ha consegnato ulteriori documenti agli inquirenti. “Tutto – si evidenzia – come sempre, in un clima di collaborazione”.A quanto si è appreso in ambienti giudiziari, Caldoro ha spiegato i criteri che portarono alla scelta dell’Unione industriali di Napoli come socio privato della ACN, la società di scopo alla quale furono affidate la programmazione, la realizzazione e la gestione della regata America’s Cup World Series. Ciò – secondo l’ipotesi accusatoria – avvenne in violazione della legge del 2006 che stabilisce che per le società miste la scelta del socio privato deve essere fatta con ”procedura ad evidenza pubblica”. Al pm Caldoro ha escluso, a tale proposito, l’esistenza di legami con l’ex presidente degli Industriali di Napoli, Paolo Graziano, sostenendo la legittimità del proprio operato. Il presidente della Giunta regionale è uno dei destinatari, insieme con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, l’ex presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e l’ex presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, Paolo Graziano, degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati dalla Procura il 3 ottobre scorso. Il reato ipotizzato dai pm nei riguardi degli indagati è di abuso di ufficio. Complessivamente nell’inchiesta sono indagate 18 persone.