Il pubblico ministero Graziella Arlomede ha chiesto il rinvio a giudizio per ventidue persone tra ex amministratori, imprenditori, dirigenti e dipendenti del Comune di Portici (Napoli) per una serie di appalti affidati dall’ente comunale, nel periodo dal 2005 al 2009, per lavori di ristrutturazione su aree ed edifici nella propria disponibilità.

Gli imputati, a vario titolo, sono accusati di concorso in turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio con l’aggravante di aver commesso il fatto mediante stipulazione di contratti pubblici. Tra gli indagati l’ex assessore nella giunta Cuomo ai Lavori Pubblici e vicesindaco del Comune di Portici Rosario Frosina, l’ex addetto all’ufficio Gare e Contratti Pierino Piro, l’imprenditore edile Paolo De Filippis. Al centro dell’inchiesta la ristrutturazione della settecentesca Villa Mascolo e la realizzazione di un anfiteatro nel parco annesso alla dimora. E ancora, Villa Caposele destinata ad ospitare una sede universitaria, le ristrutturazioni rispettivamente di Villa Fernandes (confiscata al clan Rea e ora nella disponibilità del patrimonio comunale) e dell’area dell’ex Macello, le opere di completamento di una ex scuola da destinare a presidio sanitario d’urgenza territoriale. Opere imponenti per un valore complessivo di circa 22milioni di euro. Secondo l’accusa i tre indagati avrebbero predisposto ad hoc dei bandi di gara, a cui partecipavano attraverso società edili a loro ‘compiacenti’, aggiudicandosele in maniera fraudolenta. A maggio 2010 agenti della polizia di Stato e militari della Guardia di Finanza si recarono in Comune per acquisire faldoni contenenti gli atti relativi ai lavori pubblici.

 

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