I presunti corruttori giudicati a Modena e i presunti corrotti a Napoli. E’ l’inedita situazione che si è creata alla luce delle decisioni adottate dai diversi collegi del Tribunale del Riesame di Napoli chiamati a pronunciarsi sulle richieste di revoca delle misure cautelare nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti alla Cpl Concordia. Dopo le ordinanze dei giorni scorsi, che stabilivano per una parte degli indagati il trasferimento degli atti per competenza territoriale alla procura di Modena oggi il Tribunale del Riesame di Napoli si è espresso su altri indagati, stabilendo la competenza della Procura emiliana per una serie di posizioni (compresa quella dell’ex presidente della Cpl, Roberto Casari, per il quale è stata confermata la custodia in carcere) mentre a Napoli resta il procedimento nei confronti del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino (al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari) e Silvano Arcamone, dirigente del settore tecnico del Comune di Ischia (che resta ai domiciliari). Per quanto riguarda questi ultimi due, infatti, il Tribunale non indica nella sua ordinanza – contrariamente alle precedenti pronunce – alcuna altra sede, e quindi si evince che si ritenga confermata in questo caso la competenza dell’autorità giudiziaria partenopea. Per tale motivo si è creata l’anomalia di presunti corrotti (Ferrandino e Arcamone, accusati di aver ricevuto soldi e utilità dai dirigenti della Cpl per l’appalto per la metanizzazione dell’isola) sotto inchiesta a Napoli e i presunti corruttori (tra cui Casari) indagati a Modena. Una situazione che potrebbe essere sanata – come spiegano fonti giudiziarie – anche da un’eventuale dichiarazione di incompetenza territoriale da parte del gip di Modena che dovrà riemettere i provvedimenti cautelari in seguito al trasferimento dell’inchiesta. Una dichiarazione sulla quale dovrebbe in ogni caso pronunciarsi la Corte di Cassazione. Per quanto concerne le decisioni adottate oggi dal Riesame, l’ordinanza ha stabilito, in sintesi, che Casari resta in carcere, Ferrandino va ai domiciliari, Arcamone resta ai domiciliari, così come resta l’obbligo di dimora nel comune di residenza per Giorgio Montali, consulente della Cpl Concordia, e Massimo Continati, dipendente della Cpl.