Pietro Paganelli, il 72 enne artigiano in fin di vita dopo essersi esploso ieri un colpo di pistola alla testa, doveva ad Equitalia la somma di 15 mila euro (dagli originari 30 mila richiesti) dopo l’ accoglimento di un ricorso. Il debito, pero’ – hanno affermato in una conferenza stampa il figlio Sergio, la moglie di quest’ultimo Anna Spera, ed il cugino Luca Zazzera, era nato per un errore della societa’ di riscossione, che gli aveva notificato due volte richieste di pagamento della Tarsu e di versamenti all’ Inail in seguito ad un cambio della numerazione nella strada dove si trova l’ officina di riparazioni nautiche in via Fedro, nella zona di Mergellina.
Il legale della famiglia Paganelli, Angelo Pisani, ha annunciato che attenderanno i primi esiti dell’ inchiesta avviata dalla Procura sul tentativo di suicidio di Pietro Paganelli, per il quale i medici non nutrono piu’ speranze, per decidere iniziative legali nei confronti del fisco. ”Mio padre si recava di continuo negli sportelli di Equitalia, a Pozzuoli ed a Napoli e parlava sempre di questo calvario che doveva compiere. Ma era un orgoglioso, e non ci aveva mai chiesto aiuto”.